Diario di bordo
Primo Mastrantoni. Nucleare. Auto giapponesi radioattive. Questa energia non conviene mai
15 Aprile 2011
 

Nel porto di Vladivostok sono state sequestrate 49 auto usate provenienti dal Giappone: l'autorità doganale russa ha dichiarato che la radioattività rilevata superava di sei volte il livello normale; su alcuni veicoli c'erano tracce di Cesio-127 e Uranio-238.

Le auto sono arrivate una decina di giorni fa a Vladivostok, nel cui porto vengono scaricate circa 300 auto usate al giorno, provenienti soprattutto dal Giappone.

Poiché l'ente locale di tutela dei consumatori non ha ancora deciso cosa fare dei veicoli sequestrati, le autorità portuali temono che presto non ci sarà più posto per tenere altre auto radioattive in arrivo.

Intanto, Stati Uniti e Corea del Sud hanno ulteriormente ridotto le importazioni di generi alimentari dal Giappone; numerose prefetture nipponiche non possono dunque più inviare alimenti nei due Paesi.

Si ripropone il tema della pervasività dell'inquinamento da sostanze radioattive che, nonostante le smentite, invade luoghi, alimenti e strutture al di là di quanto si possa immaginare. Il nucleare non è una tecnologia come tutte le altre. Il rapporto costi/benefici è a tutto discapito dei benefici. Il nucleare serve a produrre energia elettrica e il maggior consumo di petrolio viene dal settore dei trasporti. Non ci risulta che auto, aerei e navi vanno ad energia elettrica. Cade, quindi, la motivazione dell'utilizzo del nucleare per diminuire l'importazione di petrolio. L'uranio, combustibile per le centrali, è anch'esso una fonte esauribile, come il petrolio, tanto vale puntare sulle energie rinnovabili. Quindi a che pro scegliere il nucleare se non per far fare affari ai costruttori di centrali?

 

Primo Mastrantoni, segretario Aduc


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