Oblò cubano
Cuba. Pablo Milanés contro i fratelli Castro
06 Aprile 2011
 

Pablo Milanés ha affermato che Cuba è nel caos più completo e che i fratelli Castro ben presto dovranno lasciare il potere.

 

 

L'artista cubano, in Uruguay per impegni canori, ha dichiarato alla rivista digitale Espectador.com: «Siamo in una situazione delicata. Dobbiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi. D'altra parte l'ha confessato pure Raúl Castro quando ha detto che Cuba è sull'orlo del precipizio». In merito alle riforme il popolare cantautore ha ribadito che «non hanno portato i cambiamenti tanto attesi dalla popolazione». Milanés ha ribadito con forza: «La mia speranza è in una rivoluzione libera, con il popolo sovrano. Cuba è nel caos e tutti dobbiamo contribuire a un radicale cambiamento».

Pablo Milanés (foto) è stato spesso critico nei confronti della situazione socio-politica in cui versa l'Isola, tra l'altro in passato ha stigmatizzato alcuni episodi di razzismo nei confronti delle persone di razza nera e, dopo la Primavera Nera del 2003, ha sottoscritto la lettera degli intellettuali cubani per criticare la detenzione dei 75 dissidenti.

«Il governo deve aprirsi e ascoltare le critiche di chi si fa portatore di un pensiero diverso, perché i problemi si risolvono solo discutendo», ha detto Milanés a Espectador.com. «Ogni essere umano ha diritto alla libertà, senza temere le reazioni di chi detiene il potere», ha concluso.

Pablo Milanés, sessantotto anni, tra gli inventori della Nuova Trova, è un cantautore molto amato a Cuba, noto per canzoni rivoluzionarie, per splendide ballate d'amore e per liriche struggenti sulla morte di Allende e sulla fine del socialismo cileno. Non può certo essere definito un uomo di destra. Il suo tour canoro toccherà Montevideo, Argentina e Cile.

 

Gordiano Lupi


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