Diario di bordo
Confindustria Sondrio. Tenuta e fiducia per il settore Alimentari 
Tengono i fatturati ma i rincari delle materie prime erodono progressivamente i margini. Discussi i risultati di un'indagine congiunturale e confermata la direzione di sezione
21 Marzo 2011
 

Fotografia in chiaroscuro per l’industria alimentare locale.

Un’indagine condotta su 20 imprese iscritte alla sezione Alimentari di Confindustria Sondrio, appartenenti a varie filiere produttive (insaccati, vino/bevande, farine/paste, conserve e altro) e ben distribuite in termini di dimensioni aziendali, ha evidenziato una situazione di sostanziale tenuta dei livelli di attività. La metà delle imprese rileva fatturati in crescita sia per il 2010 sia per l’anno corrente; gli altri operatori dichiarano una situazione di stabilità, mentre quasi nessuno intravede una contrazione dei ricavi. Un discorso analogo vale per i volumi produttivi, stabili o in leggera crescita per la maggioranza delle aziende sia per il mercato interno sia per le esportazioni, per le quali si prevedono buone prospettive nel 2011. L’utilizzo della capacità produttiva è giudicato soddisfacente dal 42% degli operatori. La sostanziale tenuta della produzione si riflette sugli organici delle aziende, che nella maggior parte dei casi (oltre il 70%) sono previsti stabili.

Meno rassicurante il quadro della marginalità, diminuita già nel 2010 per il 45% delle imprese e prevista in ulteriore calo nel 2011 per quasi un terzo delle aziende intervistate. Praticamente nessuno segnala profitti in aumento: la tenuta dei margini è generalmente da considerarsi il massimo obiettivo raggiungibile. Una delle cause principali di questo fenomeno va ricercata nell’aumento dei prezzi delle materie prime, rilevato dal 74% delle imprese e trasversale a tutte le filiere produttive. In aggiunta ai rincari, il 16% delle aziende segnala crescenti difficoltà nel reperimento della materia prima sui mercati delle commodities.

Sotto il profilo dei canali distributivi prevalenti, le imprese intervistate si dividono quasi equamente fra Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e grossisti alimentari; meno rilevanti - ad eccezione del settore vinicolo - hotel, ristorazione e negozi al dettaglio. Il rapporto con la distribuzione è giudicato nella norma dal 78% delle imprese, anche se non mancano le lamentele specie nei riguardi della GDO (17% degli intervistati).

Nelle risposte date dalle aziende emergono chiaramente i segnali della crisi economica non ancora pienamente superata. Il 50% degli operatori segnala insolvenze da clienti in crescita nel 2010 e il 37% dichiara per il 2011 un calo della fiducia percepita nelle prospettive di ripresa dell’economia.

Confortante il dato sui progetti innovativi: oltre 2 aziende su 3 ne stanno portando avanti, specialmente in area produzione. Interessante anche l’analisi delle figure professionali più ricercate, che accanto a ruoli tradizionali (commerciali, tecnici di produzione, operai specializzati, manutentori) fa emergere l’esigenza di profili nuovi in ambito comunicazione e web marketing.

Oltre a discutere i risultati dell’indagine congiunturale, le aziende della sezione Alimentari di Confindustria Sondrio hanno anche provveduto al rinnovo delle cariche sociali confermando Cristina Galbusera (foto), rappresentante dell’omonima azienda dolciaria, a Presidente della sezione e Fabio Moro (Pastificio di Chiavenna) e Claudio Illini (Sanpellegrino – Levissima) nel ruolo di Vice Presidenti.

 

Confindustria Sondrio


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