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Simona Borgatti. La futura scuola pubblica federale
16 Marzo 2011
 

Mai come in queste settimane si sta discutendo di “sana competizione tra scuola pubblica e paritaria”. Il Premier va al Congresso dei Cristiani Riformisti, inneggia alla scuola paritaria e bistratta quella pubblica. Montano le polemiche: “Non si era mai visto un Presidente del Consiglio che denigra la scuola statale”; il presidente preso in corner dalle opposizioni e dai sindacati, affannosamente cerca di spiegare “che non si era spiegato bene”. Scena già vista. Fine primo tempo. Alla ripresa, il popolo scende in piazza lo scorso 12 marzo per manifestare a favore della scuola pubblica e difendere la Costituzione. Risultato: zero a zero, occorrono i supplementari e serve una punta di diamante per risollevare il risultato a favore della scuola paritaria, ops, pubblica: niente di meglio della Marystar che, a un giorno esatto dalla discesa del popolo in piazza, si presenta da Fabio Fazio cercando di convincere la piazza “che no, non è così, non è vero che difendiamo la scuola paritaria”. Fazio incalza, lei molto roboticamente si affanna nel snocciolare la lezioncina imparata a memoria incappando in qualche contraddizione subito raccolta dai sindacati e dalle opposizioni come un autogol, vedi la querelle sul congelamento degli scatti di anzianità,

Per non limitarci alle solite polemiche e per evitare il tifo da stadio con le due fazioni contrapposte, cerchiamo invece di capire il vero motivo di tutto questo improvviso interessamento verso la scuola paritaria a danno della pubblica. E trovare il motivo è esattamente come ricomporre un mosaico.

Prima tesserina: regione Lombardia da tempo dispensa buoni scuola alle famiglie che desiderano iscrivere i figli alle paritarie in nome della libertà di scelta.

Seconda tesserina: a capo di Regione Lombardia da quasi 20 anni siede Roberto Formigoni, amico di Marystar la quale nel 2005 è stata eletta nel Consiglio Regionale della Lombardia. Formigoni è di provenienza ciellina, Gelmini è assai gradita al movimento creato da Don Giussani basato sulla sussidiarietà il quale ha il proprio braccio economico nella Compagnia delle Opere.

Terza tesserina tratta dal libro del giornalista Ferruccio Pinotti La lobby di Dio – Fede, affari e politica. La prima inchiesta su Comunione e Liberazione e la Compagnia delle Opere (ed. Chiarelettere, pag. 211): «Le scuole di ogni ordine e grado sono terreno fertile per la sussidiarietà ciellina … la crociata ciellina in favore delle scuole cattoliche rientra nel più ampio braccio di ferro tra Stato e Chiesa in materia di concessione di finanziamenti pubblici alle scuole paritarie. Il progressivo impoverimento delle risorse destinate agli istituti pubblici, di pari passo con il graduale rafforzamento delle condizioni delle scuole paritarie, ha gettato le basi per un’espansione di CL anche in questo settore».

Quarta tesserina: il 18 marzo 2009 è stata firmata un’intesa tra il governatore e il ministro dell’Istruzione per avviare in Lombardia il federalismo scolastico limitato, al momento, solo alle scuole professionali.

Quinta tesserina: il 10 marzo 2011 a Roma si è tenuto il seminario di studio “Federalismo scolastico. Questioni e prospettive” organizzato dal Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica facente capo alla CEI. Una relatrice (“Gli aspetti riguardanti il sistema scuola statale e paritaria”) è la professoressa Annamaria Poggi docente presso l’Università di Torino e presidente della Fondazione per la scuola della Compagnia di S. Paolo, la stessa fondazione incaricata dal MIUR di occuparsi della sperimentazione sulla valutazione dei docenti.

A qualcuno potranno sembrare tesserine di mosaici diversi. Qualcun altro potrà obiettare che ho fatto un gran minestrone, però tra il serio e il faceto mi permetto di giocare alla strega Amalia.

Vedo, prevedo e stravedo… l’approvazione da parte delle camere del federalismo scolastico che sarà sperimentato da Regione Lombardia la quale stabilirà le quote per gli immigrati, bloccherà gli scatti di anzianità e appronterà le graduatorie tenendo conto del luogo di nascita dei docenti; i genitori premieranno il merito degli insegnanti utilizzando i buoni scuola e al posto dei Consigli d’Istituto verranno stabiliti i Consigli di Amministrazione; le scuole private di stampo cattolico raddoppieranno in quanto buona parte dei finanziamenti verranno messi dalla regione. Il Premier non dovrà più fare esternazioni sulla scuola pubblica, Marystar non dovrà recarsi ancora nella tana del lupo Fazio per dare spiegazioni perché tra istruzione pubblica e paritaria, con l’attuazione del federalismo scolastico, non ci sarà più alcuna differenza né libera concorrenza. Fine della partita.

 

Simona Borgatti


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