Diario di bordo
Greenpeace Italia. Referendum nucleare: Maroni, fai risparmiare all’Italia 400 milioni di euro 
Lanciata una petizione per chiedere l'accorpamento di elezioni amministrative e referendum
14 Marzo 2011
 

In Giappone l'emergenza nucleare è ancora fuori controllo. I reattori stanno saltando uno a uno e una fuoriuscita massiccia di materiale radioattivo impedirebbe ulteriori interventi, con il rischio di altre esplosioni e altri rilasci di radioattività.

Ma intanto in Italia politici e cosiddetti esperti del nucleare continuano con dichiarazioni idiote che minimizzano ciò che sta accadendo.

Perché? Gli sciacalli hanno un piano: far fuori le rinnovabili per fare largo al nucleare.

 

Ecco il “piano degli sciacalli” in tre punti:

> Ieri: con un decreto fermare la corsa delle energie rinnovabili in Italia, uno dei pochi settori economici in crescita in un Paese in ginocchio;

> Oggi: minimizzare i rischi del nucleare e fare finta che in Giappone tutto sia sotto controllo; sprecare 400 milioni di euro non accorpando il referendum nucleare alle amministrative di maggio;

> Domani: far pagare in bolletta a tutti gli italiani il conto (almeno 7 miliardi di euro a centrale) garantendo la copertura dei costi fuori mercato del nucleare.

 

Basta subire l’idiozia degli sciacalli! Il Referendum nucleare è una possibilità unica per fermarli.

La petizione che abbiamo lanciato per chiedere al Ministro Maroni di accorpare amministrative e referendum ha quasi raggiunto le 50 mila firme.

 

Partecipa anche tu a questa mobilitazione:

diffondi la petizione in rete, inoltrala ai tuoi contatti

 

Salvatore Barbera
Responsabile campagna Nucleare Greenpeace Italia


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