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Andrea Salina. Religione a scuola? Non facciamone... un dramma
22 Febbraio 2011
 

Gentilissima Eliana Cambieri,

ammiro molto la nonchalance con cui ha tranquillamente ignorato le domande che mi ero permesso di porre in un articolo pubblicato nel mese di dicembre su questa rivista, e apprezzo il rigore con cui, forte delle sue convinzioni di battersi per una Crociata giusta e sacrosanta, tira dritta per la sua strada definendo le Sue, Idee, e Dogmi le idee degli altri.

Devo altresì ammettere che dopo le quasi quattro pagine che lei ha utilizzato per difendere le sue opinioni in due differenti interventi, forse non è il caso di sprecare altre pagine per discussioni marginali e di poco conto.

Poiché ritengo che un civile scambio di idee serva sempre per allargare i propri orizzonti, mi piacerebbe, che so, invitarla ad un concerto Gospel (per rasserenare gli animi) e poi confrontare le nostre idee, magari in un locale di Morbegno sorseggiando una buona birra d’Abbazia.

Se la musica Gospel non le piace, ma volendo comunque trascorrere una serata all’insegna della reciproca conoscenza, potrei proporre, come alternativa, un film al cinema, giusto per rompere il ghiaccio e magari una pizza, visto che è opinione comune che a stomaco pieno si ragioni meglio. Io non amo il genere catastrofico o apocalittico e a dir il vero anche i film di olocausti nucleari mi son venuti a noia. Un film d’azione potrebbe andare? So che dovrebbe uscire qualcosa di interessante, sperando che il regista non abbia esagerato con gli effetti speciali e non ricorra al classico Deus Ex Machina per toglier dai guai il protagonista.

No! Forse è meglio evitarlo, il cinema.

E se facessimo quattro passi lungo l’Adda, scambiando amabilmente le nostre opinioni?

Forse, in questo caso, dovremmo aspettare giornate più miti, perché non vorrei esser costretto ad imbacuccarmi come una mummia. …Già, chissà che bisogno avevano, gli Antichi Egizi, di imbacuccare così i loro defunti, visto il caldo che fa laggiù!!

Accidenti a me, possibile che non riesca a venirmi una buona idea?

Trovato: una bella passeggiata lungo i sentieri che da Morbegno portano a Mello!!

Ma in salita è difficile fare conversazione. Però potremmo approfittare delle Santelle e col pretesto di studiare gli affreschi, purtroppo sempre più vittime dell’ingiuria del tempo e dei vandali, confrontare i nostri punti di vista.

No, ho come l’impressione che non vada ancora bene.

Il lago? Un bel giro in battello? Magari arrivando sino a Lecco?

Non sono quelle le zone che il Manzoni ha dipinto in alcune pagine dei Promessi Sposi? Bel romanzo, se non fosse così pieno del concetto di Divina Provvidenza! Fortuna che il Verga ha ribaltato il concetto e proprio alla nave che provocherà la rovina dei Malavoglia dà il nome di Provvidenza.

Certo che neppure a farlo apposta potrebbero venirmi in mente argomenti così irritanti... e quando si è irritati conversare non è piacevole.

Meglio allora osservare il paesaggio.

Chissà a quali boschi pensava Dante, scrivendo i primi versi della Divina Commedia?

Al diavolo!!! Forse farei meglio a tacere.

Mi scuso con lei, Eliana, è ovvio che stavo scherzando… anche se molto seriamente.

Il fatto è che quando lei si augura l’abolizione di un qualsiasi tipo di insegnamento religioso nelle scuole, si pone sullo stesso piano di chi, quell’insegnamento (sotto forma di catechesi) lo desidererebbe obbligatorio.

La religione, che ci piaccia oppure no, è parte inscindibile del tessuto sociale, culturale e storico di ogni popolo.

La panoramica da lei fornita sulla situazione europea è realmente interessante perché dimostra l’importanza attribuita alla Religione (nelle più diverse Fedi ed interpretazioni) dalla maggior parte degli Stati.

Badi che non mi interessa minimamente affermare o negare l’esistenza di un Dio unico o di qualsiasi altro tipo di divinità: non sono nessuno, per poterlo fare. Tuttavia la Religione ha l’innegabile potere di influenzare il singolo e le masse, nel bene come nel male e anche volendo ignorare la Storia dei libri è sufficiente leggere i giornali o guardare la T.V. per rendersene conto. In quest’ottica, forse, se la scuola spiegasse l’ateismo, l’agnosticismo e le varie religioni senza preconcetti ma dando a ciascuna uguale dignità, riusciremmo a ridurre quelle incomprensioni e quegli episodi di fanatismo cui, in una società sempre più multietnica, andiamo quotidianamente incontro.

 

Andrea Salina

(da 'l Gazetin, febbraio 2011)


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