Diario di bordo
Nemo. Centocinquant'anni…
05 Febbraio 2011
 

Nelle profondità…

Freddo, buio profondo,

lampi di bioluminescenza…

 

Risaliamo in superficie dopo lungo tempo.

Mar Ligure, porto di Genova, alba, quota periscopio…

Intercettazioni radio evidenziano messaggi in francese, sulla Lanterna sventola il tricolore, francese!?

In rada grande traffico marino, le navi grigie battono bandiera francese!

Troppe cose stonano, immersione rapida!

Nella notte emergiamo e inviamo a riva, con il barchino, alcuni uomini in esplorazione.

La notte successiva riemergiamo e raccogliamo gli esploratori che c’informano sulla situazione.

Non c’è più l’Italia! Si è disgregata!

I nostri uomini hanno raccolto le seguenti informazioni:

Dopo 150 anni di “unità” il Belpaese non è riuscito a sopravvivere a se stesso, le spinte secessioniste, la presenza massiccia delle organizzazioni malavitose, delle P2… 3… 4… ecc. l’egoismo dei ceti più abbienti, la rapacità del clero, l’ipocrisia dominante, l’incapacità di creare unità sui valori costituzionali, unico vero argine al crollo, hanno fatto sì che l’Italia sia ora, di nuovo, solo un’entità geografica!

Dalle informazioni raccolte da qualche giornale e chiacchiere da bar sappiamo che la Liguria è un nuovo dipartimento della Repubblica Francese, così come il Piemonte e la Valle d’Aosta; la Lombardia sembra si sia unita al Canton Ticino mentre la Valtellina sembra sia tornata a far parte del Canton Grigioni, chissà forse ci sarà più attenzione per il rispetto dell’ambiente, sicuramente ci sarà più considerazione per chi la pensa diversamente visto che il pensiero unico cattolico dovrà vedersela anche con il pensiero protestante… e questa volta speriamo che non ci siano più Sacri Macelli…

Sembra anche che il Trentino e l’Alto Adige siano tornati con l’Austria e che il Friuli Venezia Giulia sia ora con la Slovenia, pare che qualcuno là vorrebbe far diventare Trieste capitale dello Stato!

Per il resto le idee sono alquanto confuse.

Vogliamo capire, immersione e rotta Sud.

Coste della Toscana, notte, rileviamo la presenza di un’unità militare in superficie…

Quota periscopio, al rilevamento appare un pattugliatore che dalla sagoma dovrebbe essere il pattugliatore di squadra nave “Bersagliere”; ci avviciniamo, la nave issa una bandiera bianca e gialla…è la bandiera dello Stato Pontificio! A prua in lettere dorate spicca il nome: “Guardia Svizzera”!

Inviamo un piccolo gruppo a terra…

Al ritorno veniamo a conoscenza dei cambiamenti nell’Italia centrale: Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo ma anche Veneto sono entrati a far parte del nuovo Stato Pontificio retto da Sua Santità, il monarca assoluto, evidentemente la perdita della bussola da parte del partito democratico ha fatto sì che anche le regioni “rosse” scivolassero, al seguito dei vari Renzi, Veltroni, Rutelli e Fioroni, verso Santa Madre Chiesa… beh, meglio così, per lo meno la realtà è meno ipocrita di prima, finalmente il card. Bertone è il vero primo ministro, per lo meno di questa zona dell’Italia.

Dirigiamo la prua a Ovest, costeggiamo la Corsica, francese, superiamo le Bocche di Bonifacio…Sardegna.

Adagiamo il Nautilus su un fondale nelle vicinanze dell’isola di Tavolara, inviamo una squadra composta di sardi del nostro equipaggio.

Al loro ritorno notizia incredibile… la Sardegna è tornata a chiamarsi Arborea, è una repubblica indipendente che ha cacciato i continentali dal suo territorio, la sua popolazione, ispirandosi a Tiscali, ha scelto di sviluppare la ricerca sull’informatica e di divenire una Silicon Island, contemporaneamente a una forte difesa dell’ambiente, protezione dell’ecologia marina e delle coste, divieto assoluto di cementificazione del territorio, ricostituzione delle foreste di quercia originarie, distrutte dai Piemontesi per costruire la rete ferroviaria del regno.

Ah, Villa Certosa ora è un museo che illustra l’asservimento della Sardegna, nel passato, ai continentali…

Rotta Sud, di nuovo…

Golfo di Napoli, notte, quota periscopio…

Sfila a dritta una nave con bandiera rosso, giallo, rosso… Spagna?

Al ritorno del gruppo esplorativo la notizia: ai Quartieri Spagnoli sono tornati gli Spagnoli!

Il governo del Rey de España, dopo il crollo della Repubblica Italiana, sensibile alla situazione disperata in cui versava il popolo campano sommerso dall’ingordigia dei politici locali, dalla violenza camorrista, dalla distruzione e dall’avvelenamento del suo territorio, dalla folle cementificazione e da tonnellate di rifiuti, ha deciso di aggregare la Campania alla Catalogna, d’altra parte Barcellona è più o meno di fronte a Napoli, i campani hanno accettato di buon grado, d’altra parte è ritornato attuale il detto “Con la Francia o con la Spagna purché se magna!”

I nostri osservatori riferiscono che la paella alla napoletana è veramente una squisitezza!

Ah, ultimamente sta calando la fede dei napoletani verso S. Gennaro, contemporaneamente cresce con forza la fiducia per la S. Virgen de Guadalupe.

La polizia, rinforzata da esperti della lotta contro l’ETA, sta facendo progressi nell’estirpazione della camorra dal territorio campano, l’incarcerazione dei camorristi nella fortezza di Lugo in Galizia, appositamente riattata, rende alquanto difficile i loro contatti con il territorio d’origine!

E più a Sud?

Coste della Calabria, rilevamento notturno di squadra navale in navigazione sotto costa, intercettazione audio, lingua sconosciuta, ma alcune donne dell’equipaggio di origine greca riconoscono il loro idioma, la cosa è particolarmente curiosa.

Inviamo a riva una squadra composta di calabresi e una greca.

Al ritorno le notizie: Calabria, Basilicata e Puglia sono ora un territorio denominato Mégas Hellas federato allo Stato Greco, sembra che le cose vadano bene, in Grecia una rivoluzione nazional-culturale ha riscoperto con orgoglio l’eredità dell’antica Grecia e, accettando la richiesta di federazione delle tre ex regioni italiane, ha fatto sorgere una nuova realtà mediterranea vocata al turismo naturalistico-culturale, all’agricoltura biologica, all’industria alimentare e alla produzione di energie rinnovabili.

Pare che l’intervento greco, un poco spartano, abbia eliminato la sacra corona unita e ridotto a dimensioni assolutamente locali la ‘ndrangheta!

Ancora più a sud… Sicilia, golfo di Palermo.

Intercettazioni audio, a detta di nostri marinai arabi, la lingua è l’arabo, al periscopio visibili navi grigie con una bandiera sconosciuta, divisa in quattro parti, dai seguenti colori: verde, bianco, rosso e nero.

Missione notturna di due dell’equipaggio, un palermitano e un tunisino.

Al loro ritorno notizie veramente interessanti…

La Sicilia è entrata a far parte della Confederazione del Maghreb una nuova entità statuale mediterranea composta da Siria, Libano, Territori Palestinesi, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Malta, con buoni rapporti d’interscambio con l’altra federazione mediterranea greca.

Pare che la Confederazione del Maghreb abbia fatto una scelta coraggiosa, destinata a migliorare la vita dei suoi cittadini, favorendo l’interazione tra le popolazioni di origine araba e quelle di provenienza europea e incoraggiando i cittadini a trasferirsi nelle varie zone della Confederazione, i cittadini di origine siciliana, spesso laureati, sono divenuti elementi significativi e propulsivi nella gestione dell’istruzione e dell’economia.

La presenza di pensieri diversi ha permesso il superamento di quelle ideologie religiose che per secoli hanno limitato lo sviluppo di queste terre.

Anche qui, notevole successo ha avuto l’intervento dello Stato nei confronti della piaga mafiosa, triste ricordo dei tempi dell’Italia unita, d’altra parte l’invio dei “picciotti” nelle miniere di sale nelle profondità del deserto è stata di notevole deterrenza…

Ah, pare che con l’arrivo degli arabi sia tornata l’acqua! Beh, d’altra parte non c’è più nessuno con la “lupara” che la sequestra…

 

Buio all’esterno, scie bioluminescenti a tratti illuminano le tenebre…

Risveglio… incubo, sogno o miraggio?!

Il Nautilus, tranquillo, giace nelle profondità…

 

Nemo

(per 'l Gazetin, febbraio 2011)


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
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