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Il malato immaginario di Molière. Al "Carcano" di Milano fino al 20 febbraio 
Nell'allestimento di Marco Bernardi per il Teatro Stabile di Bolzano
04 Febbraio 2011
 

Un'intramontabile commedia. Una farsa, esilarante, che non ha perso né mai perderà la sua esaltante, corrusca e corrosiva forza. Assai attuale, peraltro, instaurando un paragone con il tempo presente nel quale la faciloneria e la ciarlataneria sembrano in svariati ambiti (agone politico compreso) regnare sovrane, così come, mai smessa, è la paura della morte che per contrasto richiama, con la desacralizzazione operatane, i malesseri del corpo e dell'anima (veri, indotti o presunti).

Amarezza, cinismo e disillusione sulla natura umana, denuncia sociale e critica delle caste... vi si trova di tutto. In ogni caso, per non metterla giù troppo dura, ci si diverte, si ride e si sorride molto con Il malato immaginario di Molière, il quale morì (era il 17 febbraio 1673 e il drammaturgo e attore aveva solo cinquantuno anni) dopo averne fatto una recita. La vita è sempre più implacabile della finzione dell'arte. Jean-Baptiste Poquelin passò dalla geniale levità dell'immaginazione alla crudeltà della fine. Questa incredibile commistione di campi, l'invasione della tragica malattia nell'eco delle risa (catartiche e insieme pensose) ha fatto sì che quest'opera teatrale rimanesse nei secoli circonfusa di un'aura sacrale.

Un capolavoro ottimamente rappresentato e messo in scena al "Teatro Carcano" di Milano. Nell'allestimento di Marco Bernardi per il Teatro Stabile di Bolzano uno strepitoso, excellentissimus, Paolo Bonacelli indossa la palandrana, fisica e simbolica, dell'ipocondriaco e malato immaginario Argante alle prese con Bellina (Giovanna Rossi), l'avida e traditora seconda moglie, con le pene d'amore della bella figlia Angelica (Gaia Insegna) innamorata di Cleante (Massimo Nicolini), con i raggiri e la falsa scienza del terrorista-parolaio Dottor Purgon (Roberto Tesconi), con gli stralunati Dottor Diarroicus (Libero Sansavini) e il figlio Tommaso Diarroicus (Fabrizio Martorelli: bravissimo!).

Perfetti Patrizia Milani nella parte della cameriera Tonina, insolente, astuta e di buon cuore, e Carlo Simoni che interpreta il saggio e razionale fratello di Argante. Il quale nella sua follia-fobia pare talora vedere oltre.

«Da un lato la formidabile struttura comica, con la sua perfetta efficacia e il ritmo forsennato, dall’altro la particolare percezione del testo, “insanguinato” dalla morte di Molière quasi in scena e quindi riletto alla luce della sua biografia», commenta il regista. Con un finale quasi sospeso fra sogno e realtà.

Come non condividere quanto scritto... «Il malato immaginario è senza dubbio lo straordinario testamento di Molière; ce lo lascia da par suo, con gli intrighi di sempre, naufragato nella beffa e nel riso, nel gioco di prestigio tra realtà e finzione, o meglio tra finzione e finzione della finzione, che è l’amara filosofia di tutto il suo teatro».

 

Alberto Figliolia

 

 

Il malato immaginario. Teatro Carcano, corso di Porta Romana 63, Milano.

Sino al 20 febbraio; orari: da martedì a sabato ore 20:30 - domenica ore 15:30.

Sito Internet: www.teatrocarcano.com

Per prenotazioni: 02 55181377/62

Prenotazioni on-line: www.vivaticket.it, www.ticketone.it, www.happyticket.it, www.greenticket.it


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