Diario di bordo
Valter Vecellio. Pensieri “spettinati”. Tra indecenza e volgarità
30 Gennaio 2011
 

Cos’altro si può aggiungere sulla questione in cui è rimasto infilzato l’inquilino di Palazzo Chigi? È sufficiente mettere in fila le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, leggere le quotidiane cronache dei giornali di casa, sfogliare i testi delle conversazioni delle “amiche” e degli “amici”: è un terrificante affresco fatto di sguaiataggini, volgarità; e a questo punto importa poco se vi sia una rilevanza penale o meno, e quale. Un presidente del Consiglio non si comporta in questo modo, non parla così. E che ci si difenda tirando in ballo la casa di Montecarlo e la sua proprietà vera o presunta che sia, non toglie nulla alla gravità del dire e del fare di Berlusconi. È solo il segno, la cifra di quanto la situazione sia degradata e imbarbarita.

 

Scende in campo la Compagnia delle Opere

Non è tra le prese di posizione che hanno trovato spazio sui giornali, quella di Giorgio Vittadini, il primo dei tre presidenti della Compagnia delle Opere, il braccio economico-finanziario di Comunione e Liberazione. Vittadini, che è presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, è intervenuto sul Sussidiario.net, per dire che «i magistrati battono il chiodo dell'obbligatorietà dell'azione penale verso il premier, ma la priorità data al bene comune dovrebbe far preoccupare maggiormente del fatto che sicurezza della pena e tempi equi dei processi non sono garantiti allo stesso modo per tutti. Lasciare che tante risorse umane e materiali siano destinate a poche inchieste orientate politicamente è come decidere che la sanità pubblica venga concentrata su grandi trapianti per poche persone e trascuri le altre…Quanto detto non significa far finta che in Italia non stia succedendo nulla sul piano dell'etica personale di personaggi pubblici che offrono un'immagine squallida che, al di là delle strumentalizzazioni e dei possibili reati ancora da provare, squallida è e rimane. Ma è giusto ricordarsi che un certo modo di considerare la donna, l'amore, i rapporti sessuali è frutto di una mentalità a cui hanno contribuito tutti, chi oggi è accusato e chi accusa: i progressisti che si stracciano le vesti e i conservatori che invocano leggi morali che non rispettano». Sia pure in modo felpato, sono parole che hanno il sapore dell’avvertimento, per l’inquilino di Palazzo Chigi; e fanno intendere che anche da quelle parti, qualcosa si muove, e che Berlusconi dovrà guardarsi dai colpi anche da quella parte.

 

Caos PD

A tutto questo si aggiunga l’incredibile pasticcio del PD, che con le primarie napoletane è riuscito a realizzare un qualcosa che lascia da una parte allibiti, dall’altra è la conferma che è stato masochista e suicida non aver voluto affrontare per tempo il verminaio napoletano. E ora ne raccolgono i frutti velenosi. L’altro giorno con una punta di compiacimento molti osservatori sostenevano che la dirigenza del PD aveva fatto suo “l’appello” dello scrittore Roberto Saviano di azzerare tutto. Ma è appunto questo, il problema: che l’azzeramento non sia stato fatto subito, che sia avvenuto dopo l’intervento di Saviano. Ma come si può pensare di rappresentare un’alternativa decente e credibile all’esistente, se su ogni questione tre leader del PD esprimono quattro opinioni diverse, e tutte e quattro confuse e lunari? Napoli, PD nel caos, si legge su l’Unità. Solo a Napoli?

 

Giovanardi: non hanno capito che Cucchi era fisicamente fragile

Il ministro Carlo Giovanardi dovrebbe attenersi a questa regola: contare fino a diecimila prima di aprire bocca; e finito di contare, tacere. Cosa dice Giovanardi? Interviene sulla vicenda di Stefano Cucchi per dire che «Stefano era stato già ricoverato 17 volte negli anni precedenti al Pronto soccorso per lesioni, fratture e ferite varie, documentate dai relativi referti medici. Sempre agli atti c'è la descrizione delle patologie di cui Stefano soffriva, causate da una vita segnata dalla tossicodipendenza. Il processo, nel quale il governo si costituisce parte civile, dimostrerà se e quali responsabilità ci sono state per provocarne la morte, ma credo sia un cattivo servizio alla verità negare che proprio un aggravante per quello che è accaduto è stata la fragilità di Stefano, non capita da chi aveva la responsabilità di custodirlo e curarlo».

A Giovanardi sembra non passare neppure per la testa che la fragilità di Cucchi sia solo semplicemente quella di essere stato fermato, picchiato e privato dei suoi elementari diritti alla salute e alla vita. Uno lo guarda, Giovanardi, ed ecco che gli viene la tentazione di pensare che forse Lombroso tutti i torti non li aveva.

 

AIDS: Aumentano contagi in Italia, 4mila nuovi casi ogni anno

Intanto una questione che sembra non preoccupare più nessuno: il numero degli italiani che vivono con l’Aids continua ad aumentare al ritmo di circa 4mila nuovi contagiati ogni anno e sempre più spesso la diagnosi di sieropositività avviene troppo tardi, quando si è già nella fase conclamata. È quanto emerge dal Congresso Nazionale ANLAIDS aperto ieri a Genova alla presenza di 300 infettivologi, immunologi e operatori del settore. «Sconfiggere l'AIDS significa lavorare su entrambi questi fronti» ricordano Beppe Costa, presidente di ANLAIDS Liguria e Claudio Viscoli, presidente del congresso e direttore della clinica malattie infettive all'A.O.U. San Martino di Genova; occorre «rilanciare a gran voce l’importanza di un rinnovato impegno nella lotta contro l’aids che incida nella realtà quotidiana» aggiunge la presidente nazionale dell'associazione nazionale per la lotta contro l'aids, Fiore Crespi. «Nei primi anni dell’era aids girava lo slogan 'silenzio = morte'; ancora oggi, anche se di aids si muore molto meno, tacere significa tenere lontane le persone dal test che potrebbe portarle a terapie efficaci nei tempi giusti, significa continuare a fomentare lo stigma e la marginalizzazione che ancora vivono le persone sieropositive, significa tollerare lo scarso sostegno alla ricerca che la comunità scientifica soffre in questo settore come in altri».

 

Cuba: arrestato il dissidente Guillermo Farinas

Infine una vicenda in cui si vorrebbe attivo il ministro degli Esteri. Il dissidente cubano Guillermo Fariñas è stato arrestato a Santa Clara, 240 chilometri dall'Avana. Lo ha riferito la madre, Alicia Hernández. Farinas, che a ottobre scorso fu insignito del premio Sakharov, è finito in carcere con altri 15 oppositori del regime dei fratelli Castro.

Psicologo, giornalista indipendente, Farinas mise in atto lo scorso anno uno sciopero della fame durato 135 giorni, raccogliendo il testimone da Orlando Zapata, morto dopo un lunghissimo digiuno di protesta contro l'assenza di libertà di espressione nell'isola. L'arresto di Fariñas appare in forte controtendenza con le ultime mosse del regime, che in virtù di un accordo con le gerarchie ecclesiastiche locali, aveva deciso e parzialmente attuato il rilascio di una 52 prigionieri politici.

 

Valter Vecellio

(da Notizie Radicali, 28 gennaio 2011)


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