Diario di bordo
Traforo del Mortirolo: gli Industriali spingono per la soluzione stradale
21 Gennaio 2011
 

Confindustria Sondrio plaude alla rinnovata attenzione creatasi intorno al traforo del Mortirolo e invita ad approfondire la fattibilità del progetto su gomma, insieme a quello ferroviario.

«L’iniziativa congiunta delle Province di Sondrio e di Brescia, grazie alla quale l’ipotesi del traforo del Mortirolo è tornata prepotentemente alla ribalta, incontra il nostro più grande apprezzamento». Queste le parole del Presidente di Confindustria Sondrio, Paolo Mainetti (foto), che intende ringraziare in modo particolare i vertici dell’Amministrazione Provinciale, Sertori e Corradini, per il notevole impegno che stanno dedicando a questa partita così strategica per il territorio provinciale.

Ieri, giovedì 20 gennaio, al Centro Congressi di Darfo Boario Terme è stata presentata la prima bozza dello studio di fattibilità per il collegamento tra Valcamonica e Valtellina. Per il tunnel ferroviario è stato indicato come preferibile un collegamento tutto in galleria fra Edolo e Tirano della lunghezza di 14 km, con un tempo di percorrenza di 12-14 minuti per i passeggeri e di 25 minuti per le auto che sarebbero trasportate sui treni navetta. Il tracciato, che si dovrebbe connettere alla rete ferroviaria italiana (in entrambe le città) e svizzera (a Tirano), avrebbe un costo di 386 milioni di Euro. È stato altresì valutato il traforo stradale, in doppia galleria, anch’esso della lunghezza di 12 km circa. Avrebbe un costo di 390 milioni di Euro e potrebbe prevedere dei pedaggi se realizzato nella logica del project financing.

«L’importante è che il collegamento si faccia, ferroviario o stradale che sia», è il commento di Paolo Oberti, titolare dell’azienda di autotrasporto Solog Srl e presente all’incontro in rappresentanza di Confindustria Sondrio. «Come Industriali, la nostra preferenza va alla soluzione stradale. Non dimentichiamo che la Valtellina è un territorio costantemente a rischio: l’unica via di collegamento con l’Italia settentrionale è la Strada Statale 36, un’arteria che in più occasioni ha dimostrato la propria fragilità, specie per quanto riguarda il tratto lacustre, ed in questo senso il tunnel del Mortirolo costituisce l’unica alternativa possibile per scongiurare l’isolamento. Inoltre il collegamento ferroviario appare molto interessante per il traffico passeggeri, soprattutto in chiave turistica, ma per le merci il discorso cambia: l’anello delle Orobie è un progetto affascinante, ma non certo per i trasporti industriali».

«Come ha dichiarato l’assessore Cattaneo, dobbiamo essere realisti. Siamo consapevoli che esiste un problema di sostenibilità economica del progetto, e siamo anche noi dell’opinione che in questo momento la priorità assoluta vada assegnata al finanziamento delle tangenziali viabilistiche di Morbegno e Tirano», riprende Mainetti. «Tuttavia, in una prospettiva di medio-lungo periodo è doveroso considerare in modo serio la fattibilità di un progetto come quello del Mortirolo. Il nuovo inizio al quale abbiamo assistito a Darfo è incoraggiante: ora invitiamo le istituzioni e tutti gli altri attori a proseguire con determinazione e concretezza, sviluppando nel giro di qualche mese lo studio di fattibilità definitivo con le relative indicazioni sulle fonti di finanziamento».

 

Fulvia Canovi

p. Unione Industriali della provincia di Sondrio


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