Oblò cubano
Sospesa la riesumazione della salma di Zapata Tamayo
30 Novembre 2010
 

La madre di Orlando Zapata Tamayo ha impedito la riesumazione del corpo del prigioniero politico perché sono insorti problemi pratici sull’attuazione del procedimento di estradizione negli Stati Uniti insieme alle ceneri del figlio e ad alcuni parenti.

Reina Luisa Tamayo ha detto che funzionari del governo “davano tutto per fatto”, ma quando lei poneva domande concrete non sapevano cosa rispondere. “La famiglia non ha rapporti stretti con gli assassini di Zapata Tamayo”, ha concluso.

La morte di Zapata, il 23 febbraio, dopo un prolungato sciopero della fame, provocò molte condanne in tema di diritti umani violati a Cuba. Zapata aveva 42 anni e stava scontando una condanna a trenta anni di prigione.

Reina Tamayo e altri simpatizzanti ogni domenica tentavano di marciare verso la tomba del dissidente scomparso, ma gli agenti della Sicurezza di Stato bloccavano il piccolo corteo che si era trasformato in un importante momento di riunione per le persone critiche nei confronti del governo.

Reina Tamayo ha accettato un’offerta delle autorità per lasciare il paese, trasmessa il 14 ottobre dai rappresentanti della Chiesa Cattolica, a patto di poter portare negli Stati Uniti le ceneri del figlio e diversi parenti.

La riesumazione del corpo era programmata per ieri - lunedì 29 novembre - nel cimitero di Banes, città situata nel nord est del paese, dove vive la famiglia del dissidente scomparso. Subito dopo il corpo avrebbe dovuto essere trasferito all’Avana per procedere alla cremazione. L’ultimo atto dell’operazione prevedeva l’abbandono dell’isola da parte della famiglia.

Non sono chiari i motivi del ritardo. Reina Tamayo può essersi resa conto che la Chiesa e il governo cubano non avevano predisposto i necessari documenti di viaggio. Infatti i visti per gli Stati Uniti devono essere richiesti personalmente presso l’Ufficio di interessi che funge da missione diplomatica di Washington.

Nessuno vuol commentare il caso, ma sembra che il governo cubano abbia una gran fretta di deportare negli Stati Uniti le scomode ceneri del martire Zapata Tamayo.

 

Gordiano Lupi


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