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Il ministro Bondi e les jeunes filles en fleur ad Arcore
10 Novembre 2010
 

Alle volte l'amore materno arriva al punto da indurre una mamma a negare la colpa di un figlio anche davanti all'evidenza. Può darsi che ciò dipenda anche dal fatto che accusando il figlio in qualche modo la mamma ha la sensazione di incolpare se stessa, giacché spesso il cattivo comportamento dei figli è da attribuire anche all’educazione ricevuta in famiglia.

Ora, non si può certo affermare che il ministro Sandro Bondi sia stato l'educatore di Silvio Berlusconi, ma è un fatto incontrovertibile, incontestabile, che nutra nei riguardi di Silvio un sentimento che rassomiglia all'amore materno. Ieri, nella trasmissione “Ballarò” (Rai 3), profondissimo era il suo sdegno, accompagnato da evidente dolore, quando il vicedirettore de La Repubblica ha affermato che una sera sì e una sera no il Cavaliere riceveva jeunes filles en fleur ad Arcore. Forse Giannini esagerava un po' riguardo alle frequenze delle serate allegre, ma il ministro si affannava disperatamente (proprio disperatamente) a ripetere: “Non è vero, non è vero, io ad Arcore ci ho lavorato e non ho visto ragazze. Non è vero, non è vero!”. Lontano dalla sua mente il pensiero che come il figli evitano di commettere marachelle in presenza della mamma, così il Cavaliere avrà evitato di ricevere signorine in sua presenza. In ogni modo, a me, anche se non mi è mai stato tanto simpatico, ha fatto una grande tenerezza.

 

Elisa Merlo


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