Prostituzione. Il reato di Berlusconi, uno scherzo di cattivo gusto...
05 Novembre 2010
 

Se non fosse una cosa terribilmente seria sarebbe da morir dal ridere! Mentre il Paese è travolto dai racconti delle prestazioni sessuali e delle tariffe (in alcuni casi fuori mercato) della prostituzione che frequenta gli ambienti di Palazzo Chigi e degli altri Palazzi della cittadella politica, arriva la notizia che il Governo approva un decreto in cui la trasforma in reato.

Sono impazziti? In pieno conflitto di interessi si autodenunciano e si creano un reato contro sé stessi?

Evidentemente no. Le ragazze dei giri di Berlusconi si chiamano escort, quelle per strada si chiamano prostitute e solo per quelle si prospetta il reato.

Invece che produrre politiche per combattere lo sfruttamento, per colpire la criminalità organizzata che traffica con donne, uomini e bambini e al contempo regolarizzare chi invece esercita il mestiere più antico del mondo, si introduce un reato senza vittima...

 

Certo che da esperto utilizzatore finale di prestazioni sessuali a pagamento ci saremmo aspettati un intervento più liberale. Si è preferito il mero disfacimento morale che vieta ad altri di fare ciò che lui usa e abusa fare.

 

Donatella Poretti


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