Oblò cubano
Cuba impone imposte molto alte per i lavoratori privati
27 Ottobre 2010
 

I piccoli impresari privati, recentemente autorizzati dal governo di Raúl Castro, dovranno pagare a titolo di imposte fino al 50 per cento dei loro ricavi annuali, secondo una nuova regolamentazione tributaria pubblicata lunedì scorso dalla Gaceta Oficial.

«I cittadini cubani autorizzati a realizzare attività private sono soggetti all’imposta sui ricavi personali», recita il regolamento diffuso in tutto il Paese. Il testo integrale si può leggere sul sito internet www.gacetaoficial.cu.

La nuova imposta oscillerà tra un 25 e un 50 per cento dei ricavi netti dichiarati a fine anno dai piccoli imprenditori, anche se saranno esenti coloro che guadagnano meno di 5.000 pesos cubani all’anno, equivalenti alla ridicola cifra di 225 dollari.

Il governo cubano ha autorizzato nei giorni scorsi la creazione di piccoli negozi privati in 178 aree lavorative, quasi tutte nel settore dei servizi, con l’intenzione di trovare nuove occupazioni a mezzo milione di lavoratori statali che saranno licenziati nei prossimi sei mesi per ridurre la spesa pubblica.

La Gaceta Oficial ha fissato anche un’imposta sulle vendite pari al 10 per cento, un contributo per la sicurezza sociale del 25 per cento, e un’imposta del 10 per cento per chi affitta appartamenti, garage e fondi commerciali.

 

Pare evidente come queste misure non siano finalizzate allo sviluppo dell’attività economica privata, ma soltanto ad aumentare il gettito fiscale a favore dello Stato che resta unico padrone dei mezzi di produzione.

 

Gordiano Lupi


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