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Presentazione a Roma di “Ricordi, tradizioni e valori della gente di montagna della Valtellina e della Valchiavenna”
Antonella Pagano interpreta alcune poesie e racconti tratti dalla pubblicazione
Antonella Pagano interpreta alcune poesie e racconti tratti dalla pubblicazione 
20 Ottobre 2010
 

Si è svolta a Roma, il giorno 16 ottobre 2010 alle ore 17:00, presso la sede della Famiglia Valtellinese, la seconda presentazione di Ricordi, tradizioni e valori della gente di montagna della Valtellina e della Valchiavenna, pubblicazione realizzata dal Laboratorio Poetico del Circolo culturale F/N Morbegnese in collaborazione con l’Associazione romana e con il contributo di enti locali e, in particolare, della Pro Valtellina. La raccolta contiene racconti e poesie che raccontano delle nostre Valli, l’attaccamento alla montagna, ai suoi valori e tradizioni. La prima presentazione dell’opera è avvenuta a Berbenno di Valtellina il 22 agosto 2010, nell’ambito della manifestazione A.M.A., a cura del Circolo Culturale Morbegnese, con ospite il Presidente della Famiglia Valtellinese di Roma Leonardo Marchettini e una delegazione di autori romani già in provincia per le consuete vacanze estive sulla Costiera dei Cech. A rappresentare il Circolo Culturale Morbegnese, a Roma si è recato il Presidente Lorenzo Del Barba con la moglie.

Alcune notizie in merito allo svolgimento della manifestazione ci sono giunte dal poeta Carlo Pini, prezioso contatto tra l’Associazione di Roma e il Laboratorio Poetico durante tutta l’iniziativa. Ci riferisce: «La serata è stato un successo per la qualità della manifestazione. La Dr Antonella Pagano, membro di alcune giure di concorsi letterari, ha interpretato con maestria da attrice le poesie e i racconti selezionati nell’opera. Gli autori sono rimasti a bocca aperta nell’ascoltare le sue parole. La signora Pagano ha scelto tra le sue letture la poesia “Sostila” di Paola Mara De Maestri e il racconto di Gabriele Tonelli dal titolo “Le ragioni della gioia”, definendoli migliori autori valtellinesi presenti nell’opera. Erano presenti alla serata una settantina di persone, nonostante la pioggia e il blocco di una parte della città da parte dei cortei Fiom… Dopo la manifestazione e il brindisi, abbiamo offerto la cena ai due ospiti nell’attiguo ristorante “La capricciosa”».

 

 

 

Le ragioni della gioia

(Piccola storia raccolta lungo la vita, raccontata attraverso una trasposizione metaforica)

 

 

Voglio pensarmi come una vela.

Se mi posso spiegare posso raccogliere il vento, andare al largo o verso la costa: mi immagino comunque fatto per stare in mezzo ai venti ed alle tempeste, ma posso rimanere ripiegato senza ingombrare troppo... o diventare un cavallo di pianura che, finito oltre gli alberi alti, cerca sulla cima di una montagna impossibile ma bellissima, dove c'è solo un lago alpino, le ragioni della gioia.

 

(l’alba del cavallo)

 

L’aria è fresca ed il mattino è leggero, respiro... ieri é un giorno molto lontano. Ho grandi occhi per guardare: niente al mondo ho mai guardato così. È un'emozione fortissima, provo affanno e ne ho anche paura. Il paradiso non dovrebbe essere lontano, ma io vorrei fermarmi qui.

Tutto mi appare: le pietre, i fili d'erba e i fiori che si specchiano in un vivo profondo. Non voglio capire, verificare e preoccuparmi, non mi servono altri lumi. Tra poco spunterà e poi sarà alto e caldo il sole.

 

(il giorno del cavallo)

 

Quasi fossi un’entità da verificare mi sento illuminare dal sole, mi lascio avvolgere e sento caldo, mi cerca gli occhi, devo abbassare lo sguardo, ma resisto un poco... accetto il suo calore, non mi curo se non posso guardare altro, abbagliato e con addosso uno strano appagamento.

Sotto le punte alte a pochi passi da qui, in questo agosto c’è ancora la neve. Il verde è eccessivo, sembra finto. L’inospitale e quasi sterile ambiente diventa armonia assoluta.

 

(la sera del cavallo)

 

Anche l’ultimo alito di vento è scomparso, rilievi e ombre sono motivi di pace, nell'azzurro del cielo si sta aggiungendo il grigio e poco rosso, cade anche su di me la quiete della sera, particolare e intensa ed è il tempo per fermarmi.

 

Non sarà la notte che verrà a cambiarmi, non c’è tristezza.

 

Gabriele Tonelli

 

 

Sostila

 

Negli occhi del pellegrino

- che con l’incedere monotono e stanco

s’arresta sasso dopo sasso sul sentiero ripido e scuro

che s’addentra nel cuore della Val Fabiolo –

lo stupore prende il sopravvento

quando dall’acerbo castagneto

sboccia come d’incanto l’antico borgo medioevale.

 

Un sapore d’altri tempi di faggi, portali e ballatoi,

rimandano al vivere semplice di pastori e magri agricoltori.

La montagna avida poco elargiva:

le castagne come il frumento

accontentavano tutti nel nutrimento

e i doni della natura rilucevano rubicondi

di inestimabile tesoro.

 

Raccolti tra il nero dei camini

in storie, spiriti e credenze sfumava la serata,

per poi rinnovare le fatiche di una novella giornata.

 

La Madonna della neve infondeva forza e coraggio

ai devoti di ogni ancoraggio.

Dorate spighe al mietere del sole

le mani spalancavano in attesa di cesti ricolmi.

 

Tra le stradine acciottolate si ristora il pellegrino

- con il suo zaino pieno di preziose atmosfere -

ripercorre sulla via del ritorno

le indelebili orme degli ultimi montanari.

 

Paola Mara De Maestri

 

 

Qui per altre immagini dalla presentazione del 16 ottobre


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