Diario di bordo
Simona Borgatti. Il miracolo delle P.A.V. (Primipare Attempate Vip)
27 Agosto 2010
 

E così anche LA Gianna con il suo pancione insalopettato e “scooppato” dal settimanale Chi si appresta ad infoltire l’elenco delle P.A.V. (Primipare Attempate Vip). La nostra rock-star, dalla vita privata turbolenta e misteriosa, sul suo stato non si pronuncia e “a bocca cucita” rimane anche il suo staff. La notizia avrà fatto sicuramente chiacchierare il gineceo italiano intento a spalmarsi il dopo sole in quest’ultimo scampolo d’estate “Ma guarda un po’, anche lei…”, “Secondo te chi sarà il padre?”, “Alla sua età…”. Insomma, le illazioni, i pettegolezzi, i giudizi e i pre-giudizi si staranno sicuramente rincorrendo e già ci sarà qualche autore televisivo pronto a sfornare una puntata di approfondimento per il palinsesto autunnale sulle ultra 40enni in odor di puerperio; oppure ci sarà qualcuno di Vanity Fair che, come da tradizione, starà prendendo contatti per avere LA Gianna col pancione in copertina a dicembre, mese previsto per l’atterraggio della cicogna. Sempre che non siano due.

Se la cantante abbia o no ricorso all’aiuto della scienza non è (ancora?) dato sapere, ma credere che una gravidanza si presenti naturalmente a 54 anni è un po’ come credere a Babbo Natale. Anche se talvolta i miracoli esistono. Anche se talvolta i media ce lo fanno credere riproponendo in articoli e servizi e in tutte le melasse, la storia del famoso “dono”.

Le star hanno come dovere contrattuale quello di far sognare noi comuni mortali, ma non è che tutte queste P.A.V. stiano esagerando coi sogni portando le Comuni Mortali sul baratro dell’illusione? “Quello che tutti i ginecologi INVECE dicono” (parafrasando una canzone di Fiorella Mannoia, collega della Gianna nel concerto pro Abruzzo) è che dopo i 35 anni le possibilità di avere un bambino, come natura comanda, iniziano a calare e che dopo i 40, non solo sia ancora più difficile, ma che possano aumentare difetti genetici o la casistica abortiva. Rimane quindi un dubbio: non è che dopo il lifting al viso abbiano trovato il modo di liftare gli ovuli di attrici&cantanti? O i maghi di photo shop, dopo tanti ritocchini, in un delirio di onnipotenza, si siano occupati anche dei corredi genetici? Che sia una ricetta segretamente custodita nelle teche RAI o di Cinecittà? E che alle povere mortali la ricetta sia preclusa come lo può essere soltanto una tuba impervia? Perché in Italia, nel 2010, qualsiasi donna con desiderio di maternità, ma senza più ovuli geneticamente perfetti causa età o menopausa anticipata, può solo pensare ad un’adozione dato che la fecondazione eterologa in Italia è proibita. Ma anche queste P.A.V. sono italiane. E allora perché loro sì e le altre no? Perché nello stesso Paese convivono P.A.V. con gravidanze in odor di scienza sbattute in copertina a illudere quel 25% di coppie infertili, e sacerdoti che nel 2005 invitavano a non presentarsi al referendum? Siamo veramente un Paese Libero o un Paese Ipocrita? Perché le Associazioni di infertilità fanno fatica a trovare sponsor e testimonial? Eppure potrebbero essercene tante… di testimonial!

E se le Divine devono rimanere relegate nei privé e le Mortali in coda alla casse del Carrefour, almeno un “outing ormonale” le Divine lo potrebbero concedere alle Mortali. Almeno per farle sentire meno in colpa se la cicogna sfugge loro mensilmente causa tube chiuse o azoospermia del partner.

Forse la P.A.V. che più si è avvicinata alle Comune Mortali è stata Antonella Clerici, la quale ha avuto il coraggio di fare outing - mettendolo nero su bianco - nel libro in cui racconta le peripezie per avere la sua tanto desiderata Maelle. Forse aver armeggiato per molti anni ai fornelli, televisivi, ma sempre fornelli, l’ha fatta somigliare un po’ di più alle Mortali.

Si potrà pensare che il tabù nel fare outing derivi dal timore di perdere fans e consensi, di vendere meno dischi, di non fare botteghino nella multi sala oppure che la privacy sia sacra. Ma se lo è, allora perché le P.A.V., anche quelle d’oltre oceano, si fanno paparazzare con figli, pance e nannies? Se lo fanno, allora poi non si lamentino se il popolo diventa morboso nel volere avere conferme circa l’esistenza di Babbo Natale.

L’uso di provetta e ormoni, nella realtà, è nata per aiutare quelle coppie che soffrono seriamente di infertilità e così dovrebbe essere, eppure sui giornali e nei tg si continua a parlare di alambicchi riproduttivi solo in modo sensazionalistico: la coppia gay, il cantante single, la single agée. In questo modo una coppia etero con difficoltà riproduttive viene considerata esattamente come la 65enne single che deve i suoi gemelli alla generosità di una 20enne di Brno e a qualche iniezione ormonale per supportare la gravidanza. Ovvero un’egoista. E poi non meravigliamoci se il referendum sulla legge 40 è fallito o la gente non capiva la complessità delle domande.

Ma quando verrà il momento dell’outing ormonale sui settimanali di gossip, le Divine, buttato via Babbo Natale, saranno considerate delle altruiste donne con la vocazione materna, le Mortali che invece faranno la loro rivelazione alla tombola del 24 dicembre tra parenti, amici e Babbi Natali sui cornicioni, verranno considerate solo delle egoiste. Se va meglio, delle poverette. Perché è così che gira il mondo. Quello non patinato.

 

PS. Una certezza però c’è: l’ormone fa ingrassare. Allora è sicuro: il miracolo delle P.A.V. (e Babbo Natale) esiste!

 

Simona Borgatti


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