Ritratti
Alberto Figliolia. Al pił grande calciatore italiano di tutti i tempi
23 Agosto 2010
 

GIUSEPPE MEAZZA (nato il 23 agosto 1910 a Milano, morto nel 1979, bandiera dell'Inter e con l'Italia campione del mondo 1934 e 1938)

 

 

Duello di tacchetti spietati,

nerazzurro contro bianconero,

nerazzurro contro rossonero

o contro “lo squadrone che tremare il mondo fa”,

ma, se tentavano di ferirti,

nessuno riusciva a fermarti,

tu correvi come il vento,

l'armonica e dura sfera

ai piedi incollata,

il prato dell’Arena

saturo di umori popolari

e sberleffi di gol

al portiere chiamato fuori:

che tocchi d’artista, Peppin,

ripetuti e tutti unici!

In prima linea o dietro le punte,

quale re che muove torri e alfieri,

nel fango contro le Furie Rosse

e l’abbandono di Zamora,

la tua testa vincente

nel primordiale magma di maglie,

o il rigore contro i gendarmi

e il samba di Leonidas

in terra di Francia

libera e ostile…

Fu apologia di dittatore?

Fu trionfo?

Fu l’uno e fu l’altro,

come buio e luce,

perdizione e salvezza,

torpore e risveglio,

vita e morte, illuminazione.

Lunga corse la tua fama,

non breve il declino,

con reti altrove, mai belle

come quelle dell’Ambrosiana;

e il tramonto sul Bosforo,

forse il frutto sgradito

di un lento oblio.

Infine ammaestrasti

orfani di campioni,

novelli campioni,

ma nessuno avrebbe potuto

superarti e neppure eguagliarti,

Balilla, vecchio ragazzo

di ricordi in dialetto

brillanti e corrosi, figurina

d’album mai sbiadito

nelle care soffitte

della memoria.

 

Alberto Figliolia


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