Arte e dintorni
Leonardo Marchettini. “Li facchini di Dazio dimoranti in Roma...” 
Restaurata la tela del 1613 della chiesa parrocchiale di Dazio
19 Agosto 2010
 

Nel 2009 durante una visita culturale alla chiesa parrocchiale di Roncaglia, la signora Giulia De Bianchi di Dazio mi accennò di un quadro custodito presso l'Oratorio della Madonna di Dazio, fatto eseguire alcuni secoli prima da un gruppo di emigrati di Dazio residenti a Roma.

Recatomi sul posto ho potuto visionare, con una certa difficoltà, il dipinto. Il quadro era collocato su una parete a circa dieci metri di altezza e presentava pessime condizioni di conservazione. Si trattava di una pala d'altare delle dimensioni di cm 200 x 160, raffigurante S. Carlo Borromeo, S. Sebastiano e S. Rocco, “i santi della peste”.

In considerazione del valore storico e sentimentale del dipinto, simbolo della secolare emigrazione della gente di Dazio nell'Urbe, la Famiglia Valtellinese di Roma ha ritenuto opportuno e doveroso impegnarsi per il restauro, assumendosi l'onere della spesa.

La Dr Anna Poretti di Morbegno, alla quale è stato commissionato l'esame del dipinto, dopo una attenta e minuziosa analisi dell'opera ha deciso per un intervento di restauro conservativo, nei limiti e sotto la tutela della Sopraintendenza per il Patrimonio Storico Artistico della Lombardia, nella persona della Dr Sandra Sicoli, responsabile per la provincia di Sondrio.

Sul quadro non si evidenzia alcuna firma dell’autore. Ma una certa “firma” c’è: è quella dei facchini di Dazio che hanno commissionato il quadro, da inviare alla propria chiesa di Dazio, che così recita: «LI FACCHINI DI DAZIO DIMORANTI IN ROMA ANNO FATTO FAR QUESTO QUADRO/ LANNO 1613».

Il dipinto è stato arricchito e valorizzato con una cornice che si richiama al periodo barocco nel quale è stato eseguito.

Il 10 agosto 2010, dopo quattro secoli, il quadro restaurato al meglio, è stato riconsegnato alla Chiesa parrocchiale e alla gente di Dazio.

 

Leonardo Marchettini


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