Oblò cubano
Reinaldo Escobar. Gli idioti
10 Agosto 2010
 

Non riesco a suonare neppure il campanello di una porta, per questo gli artisti che si esibiscono con virtuosismi e fanno vibrare uno strumento musicale suscitano in me sensazioni di ammirazione e di invidia. Per esempio, se ascolto Frank Fernández mi commuovono le sue interpretazioni di Sergei Rachmaninov o di Federico Chopin e finisco per irritarmi con me stesso perché non sono capace di fare qualcosa di simile. Tutto questo mi fa sentire come un idiota.

Forse per questo mi ha sorpreso tanto che, nell’ultima sessione del parlamento cubano, questo notevole artista, dopo aver detto che condivideva le emozioni di tutti i presenti, rivolgendosi a Fidel Castro ha confessato: «Uno si sente un idiota quando ascolta i suoi ragionamenti». La cosa sorprendete e al tempo stesso confortante, è che secondo la mia opinione l’ex presidente non stava dicendo niente di trascendentale, ma le sue parole erano piene di luoghi comuni e di enormi errori scientifici, storici e politici.

Sarà che tutti possono suonare bene il piano? Non possiedo i meriti necessari per essere nominato deputato di un simile parlamento, ma sono lo stesso molto ottimista, già sento il contatto con la tastiera di un pianoforte sotto le mie dita.

 

Reinaldo Escobar, Desde Aquí

Traduzione di Gordiano Lupi

 

 

 

Nota

Yoani ha inviato questa mattina un messaggio video, una sorta di mini post o di twitter video, che trovate qui sopra. La traduzione di seguito:

Il muro non era di cemento, non era di zucchero, non era di idee. Era di repressione. Era di silenzio. A forza di informazioni, a forza di SMS lo stiamo demolendo.


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