Oblò cubano
Raúl Castro apre al lavoro privato ma non parla di libertà 
Dal twitter di Yoani Sánchez del 1° agosto
02 Agosto 2010
 

Yoani Sánchez segue l’attualità cubana a colpi di twitter e ci racconta i lavori dell’Assemblea Nazionale, un Parlamento che si riunisce poche volte ed è incapace di prendere provvedimenti importanti.

«Nel discorso di oggi Raúl Castro non fa riferimento a nessun accordo per eliminare le restrizioni migratorie, i limiti alla libertà di associazione e di espressione. Non solo, definisce i prigionieri della Primavera Nera con il titolo dispregiativo di “reclusi controrivoluzionari”. In compenso annuncia un aumento del numero di licenze per il lavoro privato e nuovi contratti flessibili. L’Assemblea Nazionale ha approvato un nuovo codice della strada e ha creato due nuove province, ma non si ha affrontato il tema delle riforme economiche».

Yoani continua a lanciare i suoi twitter di denuncia: «Reina Tamayo madre de Orlando Zapata Tamayo: “Oggi siamo stati assediati da oltre 700 persone che si hanno spintonato, tirato pietre, colpi e hanno circondato la nostra casa. Zapata vive!”» e racconta la sua situazione che è comune a un’intera generazione di giovani cubani: «La mia generazione continua a essere preda di un’utopia imposta da chi ci ha preceduto. Non è più un ideale, ma è soltanto l’ostinazione di pochi individui che prevarica la maggioranza. Ottenere un accesso legale a Internet è così difficile per me come ottenere un permesso di uscita da Cuba. Non riesco ad avere nessuno dei due. Posso twittear per sms, ma mi spiace molto non poter leggere i tweets degli altri! Se non riesco a connettermi muoio asfissiata! Sono sei giorni che non riesco a collegarmi a Internet. La connessione degli hotel è molto lenta e ci sono molti occhi che mi guardano. Non ho niente da nascondere!»

La blogger conclude denunciando la repressione e la censura che il governo attua nei confronti dei movimenti culturali alternativi citando il caso recente del gruppo poetico Omni Zona Franca. A Cuba vale sempre il motto di Fidel Castro che costò caro a Heberto Padilla: “All’interno della Rivoluzione tutto. Fuori della Rivoluzione, niente!”.

 

Gordiano Lupi


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