Lo scaffale di Tellus
Michele Minorita. “L’oro del Vaticano”. In una parola: riciclaggio
13 Luglio 2010
 

È una segnalazione di lettura, quella che oggi si propone: un libro particolarmente interessante: per il suo contenuto; e perché, volendo, può anche diventare un utilissimo strumento di iniziativa politica. Il libro si chiama L’oro del Vaticano, è pubblicato dalla casa editrice Newton Compton, l’autore è quel Claudio Rendina che già ci ha dato un prezioso La Santa Casta della Chiesa, un’impressionante antologia di intrighi, delitti, inganni, mercimoni che vedono per protagonisti pontefici, cardinali, vescovi, sacerdoti. Questo L’Oro del Vaticano è una lettura che ben si integra con un altro libro di cui si è parlato da questa radio (Radio radicale, ndr), Vaticano Spa di Gianluigi Nuzzi, che attraverso una inoppugnabile documentazione racconta gli scandali finanziari e politici del Vaticano.

 

L’Oro del Vaticano è una inchiesta sul mare di denaro che transita nei conti dello IOR, l’istituto delle Opere Religiose e poi si occulta nei mille paradisi fiscali sparsi nel mondo. Insomma, per chiamare le cose con il loro nome, riciclaggio. L’Oro del Vaticano offre anche un dettagliato censimento delle finanze e dei beni vaticani. E non manca l’attualità: quella delle indagini in corso sulla cosiddetta cricca, ma anche i movimenti azionari come gli investimenti dello IOR nel bond convertibile emesso dalla Banca Carige, un istituto genovese da sempre nel cuore del segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone. C’è tutto l’elenco degli immobili di Propaganda Fide, il patrimonio destinato a sovvenzionare le missioni, ma utilizzato in realtà per distribuire case ad amici e favori a complici. Sarebbe bello, che so, davanti ai portoni di queste proprietà, riuscire ad apporre dei fiocchi gialli. Il centro di Roma sarebbe tutto impacchettato.

 

Il solo IOR, scrive Rendina, vanta un patrimonio di cinque miliardi di euro, a cui vanno aggiunti i lingotti d’oro, dei quali è stata indicata l’esistenza nei caveau sottostanti il torrione che è sede dell’istituto: qualcosa come due tonnellate d’oro, e per quel che riguarda i titoli di stato, si parla di tre milioni di euro. Lo IOR ufficialmente non ha succursali, ma conta sul legame con la struttura missionaria delle isole Cayman, neppure a dire, un paradiso fiscale. Questa struttura è stata appositamente distaccata dall’arcidiocesi di Kingston in Giamaica, e fa capo direttamente al Vaticano, nella persona del cardinale Adam Joseph Maida, membro dello IOR con la qualifica di superiore: come tale ha la funzione di autentico deposito delle finanze vaticane: un centro finanziario off shore. Insomma, un libro che vale.

 

Michele Minorita

(da Notizie radicali, 12 luglio 2010)

 

 

Claudio Rendina

L’oro del Vaticano

Newton Compton, 2010, pagg. 336, € 12,90


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