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Ragazzi @l pc# Giulia B. Le Fantastiche avventure di Filippo 9
04 Luglio 2010
 

9.

 

Filippo entrò in casa, salutò tutta la sua famiglia e sgattaiolò subito nella sua camera.

Prese lo zaino e si mise tra le mani gli amuleti pensando che si ricomponessero da soli, ma niente, allora provò a ricongiungerli mettendoli l’uno vicino all’altro, ma senza risultato; pensò allora tra sé e sé che forse solo il prof. sapeva come far apparire la pergamena.

Un poco dispiaciuto, ripose gli amuleti nello zaino, si convinse che non c’era tutta questa fretta e che poteva aspettare il giorno dopo, quando sicuramente il prof. lo avrebbe chiamato a scuola.

Il giorno seguente aspettò impaziente la fine delle lezioni, come un corridore aspetta il colpo di pistola per partire.

Continuava a guardare sull’orologio ogni minuto che passava quando il professore Garnoldi sbucò dalla porta d’ingresso chiedendo con tono petulante alla professoressa di far assentare Filippo per portarlo nell’aula di chimica per un esperimento molto importante.

Filippo si ritrovò di nuovo davanti all’entrata dell’aula delle sue “fantastiche avventure” e sentì la stessa tensione che provò la prima volta in cui c’era entrato.

Il ragazzo si sedette sullo sgabello fissando attentamente ogni minimo particolare della stanza.

Filippo, ho cercato tutta la notte i sette amuleti, non è che per caso ce li hai tu? – Chiese il prof. prendendo dal secondo cassetto della sua scrivania un sigaro.

Sì, prof. – Ammise il ragazzo a testa bassa.

Bene, allora dammeli! – La testa di Filippo si muoveva facendo segno di no.

Nooo? Come no, ragazzo, dammi subito gli amuleti – urlò il prof.

Li voglio tenere io! – Disse Filippo tutto d’un fiato. – Perché tanta fretta nell’averli?

Perché sì, – rispose il prof.

Perché sì non è la risposta che cerco. – Sbottò il ragazzo con tutto il suo coraggio.

Invece sì, Filippo, dammi gli amuleti!

No, finché non mi dirà la verità.

Perché voglio diventare il mago più potente del mondo e lo potrò essere risucchiando l’energia anche dell’ultimo amuleto. Così potrò piegare ai miei piedi tutti gli abitanti della terra, capisci!? – Ammise alla fine il prof.

Filippo arretrò di qualche passo, si mise lo zaino in spalla e uscì velocemente dall’aula dirigendosi verso il portone della scuola inseguito dal prof. che lo colpiva con dei lampi lucenti sussurrando parole incomprensibili.

Uscì nel cortile, non sapeva cosa fare per liberarsi dal prof. quando si ricordò del bracciale, lo prese in mano e subito iniziò a sprigionare una potente energia che lo avvolse interamente donandogli poteri magici.

Finito di scintillare, il braccialetto, si infilò da solo nel polso, il ragazzo allora si girò repentinamente e vide il prof. che si librava in aria e sferrava potenti lampi di energia contro di lui.

Filippo, con abilità, riuscì a schivare tutti i colpi e contemporaneamente a rimandare la stessa energia contro il prof. Colpito, il prof. cadde, ma si rialzò subito per sfidare Filippo a terra. A tutti i costi doveva vincere, c’era “in ballo” la catastrofe globale; unì tutte le sue energie in un solo colpo letale, ma non era il solo a farlo, infatti anche il professore, con un ghigno malefico, stava preparando a sua volta il suo attacco micidiale.

Filippo era allo stremo delle sue forze, con fatica portò dietro le spalle la sua “palla” d’energia e la scagliò con potenza.

A metà percorso incontrò il colpo lanciato dal prof. ed in aria ci fu un’enorme esplosione, per un attimo non si vide nulla, la luce abbagliante si dissolse e quando tutto finì il prof. si trovava a terra sotto le macerie della scuola.

Filippo si avvicinò al professore e gli chiese: – Allora, vuole ancora dominare la terra?

No, ragazzo, ho capito la lezione, d’ora in poi starò al tuo fianco come valido collaboratore mettendo a tua disposizione ogni mio sapere, sempre che tu lo voglia.

Filippo e il professore da quel momento affrontarono numerose nuove avventure, attraversando le epoche del passato, con il solo scopo di portare conoscenze utili al mondo intero senza alcun interesse personale, ma questa è una altra storia…

 

THE END

 

 

Giulia Barillaro (Sondrio, 1996) ha frequentato la 3ª classe presso la Scuola Media “Ezio Vanoni” di Morbegno (So) e, da settembre, sarà al Liceo Artistico “Gaudenzio Ferrari” nella stessa città: i migliori auguri da Tellusfolio!

Il racconto che vi abbiamo proposto a puntate (nei 9 capitoli in cui l'autrice l'ha suddiviso) è stato elaborato, la scorsa estate, come “compito delle vacanze” di fine 2ª media.


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