Manovra economica. Istituire fondo di garanzia giovani svantaggiati 
Ordine del giorno dei senatori radicali
22 Giugno 2010
 

Il disagio dei minori e degli adolescenti allontanati dalla famiglia resta, nella nostra società, non solo irrisolto, ma in gran parte ignorato e la critica situazione economica rischia di ribaltarsi violentemente sulle nuove generazioni creando nei prossimi anni importanti mutamenti socio-economici. Oggi il numero dei bambini che crescono in famiglie con gravi difficoltà economiche è molto alto e la percentuale dei ragazzi provenienti dai ceti inferiori che riescono a laurearsi è tra le più basse d'Europa. L'Italia è al terzultimo posto nella classifica dei Paesi Ocse per la povertà infantile, la percentuale dei bambini poveri nel nostro Paese è vicina al 20%. Molto scarse risultano altresì le possibilità di ingresso nel mercato del lavoro e i più penalizzati, in termini di opportunità, sono i giovani che crescono fuori dalla famiglia e fuori dal sistema di protezione all’infanzia. Questi giovani sono discriminati due volte: sul piano affettivo e sul piano delle opportunità di accesso al mercato del lavoro, perché spesso non hanno la possibilità di portare a termine il proprio percorso scolastico. I ragazzi e le ragazze di età prossima alla maggiore età, con importanti esigenze di supporto, ospitati nei presidi residenziali, in affido o in condizione di allontanamento forzato dalla famiglia, sono intorno ai 15.000.

Rilevando opportuno e auspicabile che lo Stato, nella sua attività di protezione sociale e promozione delle nuove generazioni, non continui a dimenticare proprio le fasce più svantaggiate e con meno opportunità per il futuro, con i senatori Emma Bonino e Marco Perduca, abbiamo presentato un ordine del giorno alla manovra economica, che impegna il governo a costituire un fondo di garanzia per erogare finanziamenti di medio termine a soggetti svantaggiati (quali: già dichiarati in stato di adottabilità dal tribunale; in stato di affidamento ad una famiglia; in stato di inserimento in una comunità di tipo familiare o, in ogni caso, in un istituto di assistenza pubblico o privato) di età prossima alla maggiore età per consentire loro: il completamento dei corsi di studio; l'avviamento di attività economiche; il perseguimento di forme di autonomia abitativa.

 

Donatella Poretti

 

Qui l'ordine del giorno


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