Diario di bordo
La frontiera sud dei Grigioni 1943-1945: Stiftung Salecina*, Maloja – 2/4 giugno
26 Maggio 2006
   

Un convegno di storia locale e la rievocazione della vicenda
di Ettore Castiglioni, alpinista e antifascista italiano

 

 

Organizzato da un gruppo di storici, ricercatori e giornalisti elvetici e dalla Fondazione Salecina, si darà inizio il 2 giugno prossimo al convegno incentrato sulla storia di quelle zone al confine tra Grigioni e Italia negli anni della guerra.

Lo spunto viene dato dall'affascinante figura di Ettore Castiglioni, alpinista italiano di fama, morto nella regione del Maloja nel marzo '44, mentre tentava di sfuggire alla Svizzera che lo voleva tradurre in carcere, avendolo arrestato nel corso della spedizione con una famiglia di profughi che aiutava a trovar la salvezza aldilà del confine. Venne trovato tre mesi dopo, morto congelato al Passo del Forno.

Alpinista tra i fortissimi dell'epoca (con Detassis, Cassin, Gervasutti), Castiglioni salì per qualche versante tutti i gruppi dolomitici, realizzò ben trenta nuove vie alle Pale di San Martino, fu profondo conoscitore ed esploratore della Marmolada, realizzò guide che rimangono a tutt'oggi, pur attraverso ristampe e aggiornamenti, punti di riferimenti assoluti.

Castiglioni, oltre che per tali sue imprese sulle amate montagne (di cui restano interessanti e appassionati diari come Il Giorno delle Mèsules, diari di un alpinista antifascista) fu uomo a tutto tondo, mai allineato al regime e impegnato a tal punto nella Resistenza da trovar la morte nel corso di una missione.

Salecina (1800 metri d'altitudine, al valico tra l'alta Engadina e la Val Bregaglia e a circa 25 minuti a piedi dal paese di Maloja) lo celebrerà nella giornata conclusiva, a partire dalle ore 9, con relazioni del giornalista Juerg Frischknecht e di Marco Albino Ferrari, direttore di Meridiani Montagne e autore della biografia Il vuoto alle spalle – Storia di Ettore Castiglioni al Maloja e con un'escursione accompagnata da letture sull'orma delle ultime ore della sua vita.

Oltre all'approfondimento della figura di E. Castiglioni, i motivi e gli interessi di base al convegno saranno:

  • la presentazione delle ricerche in corso sulla frontiera tra Grigioni e Italia negli anni della guerra

  • la presentazione di interviste filmate con testimoni di guerra raccolte nei Grigioni

  • l'attenzione particolare che la Fondazione ha sempre riservato al territorio

  • il tradizionale “Seminario di Pentecoste”, che dal 1981 richiama a Salecina studiosi e appassionati di storia

 

Incontri e escursioni sono gratutiti (partecipazione ai costi volontaria); per vitto e alloggio a Salecina si richiedono dai 110 ai 150 franchi svizzeri (compreso pernottamento in camere a più letti, colazione, pranzo, cena).

Si precisa che le relazioni saranno tradotte integralmente o in parte (trad. in cuffia).

Per iscrizioni: www.salecina.ch info@salecina.ch Tel. +41 81 8243239

Per alloggio in albergo: Sporthotel e Hotel Longhin www.maloja.ch/deutsch/unterkunft/hotels/index.html



* Salecina è punto di incontro autogestito, nato dalla trasformazione di un vecchio immobile agricolo in un Centro per seminari, congressi, gite scolastiche e vacanze. Offre 56 camere a più letti. Da 35 anni luogo di scambi e di discussioni per chi desidera svago e cultura. Gli ospiti collaborano nei lavori domestici.

 

Annagloria Del Piano

da www.paretiverticali.it:


Sorpreso dalla tormenta dopo aver attraversato il Passo del Forno, morì in terra italiana in Val Muretto nelle Alpi Rètiche. Era il 12 marzo 1944. Ettore Castiglioni perì, semplicemente, così. Aveva 36 anni. Lo trovarono il 5 giugno, con lo sciogliersi delle nevi. e lo trasportarono nella Chiesa di Chiareggio.

Del funerale celebrato a Chiesa Valmalenco, ci resta una foto in bianco e nero dai contorni sfumati. Vi si scorge un piccolo corteo che avanza lungo una strada sterrata. Davanti tre ragazzi uno con la croce, l’altro col secchiello e l’aspersorio. Piove e un grande ombrello nero ripara il prete che regge in mano il libro delle preghiere. Al suo fianco cammina un uomo calvo col cappello in mano. Seguono fanciulli con la candela in mano e poi la bara, portata a spalle da quattro giovani. Dietro i famigliari e poche donne del paese con lo scialle in testa.

Così, per l’ultima volta, Ettore Castiglioni percorse una strada di paese alpino.


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