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Eventi/ Paola Mara De Maestri. “Bene avrai” 
A Tirano l'8 di maggio, battesimo dell'opera di Michele Falciani nel Parco del Cinquecentenario
16 Maggio 2010
 

Si è svolta sabato 8 maggio 2010, giorno nel quale si festeggia S. Michele Arcangelo, a Madonna di Tirano, presso il Parco del Cinquecentenario”, giardino appositamente ribattezzato per l’occasione, alla presenza dei cittadini, delle associazioni, delle autorità civili e religiose, del Comitato per il monumento e dell’artista Michele Falciani, autore dell’opera, l’inaugurazione e la posa del monumento a commemorazione del Cinquecentenario.

A conclusione della manifestazione, Marco Ambrosini ha declamato la poesia “Bene avrai”, scritta per l’occasione, su invito di Michele Falciani e del Comitato organizzatore, dalla poetessa valtellinese Paola Mara De Maestri, che riportiamo qui di seguito.

 

 

Bene avrai

 

Correva l’anno 1504,

la Valtellina era terra di nessuno:

guerre, epidemie e povertà

svilivano l’uomo e la sua onestà.

Mario, beato pellegrino,

nel plenilunio di settembre,

giorno solenne di S. Michele Arcangelo,

te ne andavi ignaro a raccogliere frutti

nella tua vigna,

nei dintorni del torrente Poschiavino,

quando lo sguardo stupito

volgesti alla corona dei monti

di inspiegabile luce infiammati.

Dagli angeli in coro fosti sollevato

tra lo stupore più elevato

in un orticello lì vicino

venisti trasportato.

Al tuo cospetto apparve

avvolta da un fascio di luce e di effluvio intenso

la Madre Celeste,

che rivelò ben presto la sua veste.

Mario subito ti rivolgesti con “Bene”,

saluto popolano in uso a quei tempi

sin ora trasportato da quei venti.

E la Regina degli Angeli

soggiunse “Bene avrai”.

Dopo quella visione immacolata,

partìsti alla volta di Tirano

per annunciare il messaggio

e il miracolo di Benedetto il salvataggio.

Costruire la grande casa della Madonna era la tua missione

e a tutti i fedeli toccava il mandato.

Ora nel tuo giardino, o Vergine Maria,

accogli benevola l’orma che Michele con la gente di Tirano vuole lasciare,

segno tangibile della tua venuta,

per la nuova gente che da qui si troverà a passar sperduta.

Una macina di granito, due dischi in un anello,

due mani unite in preghiera,

spalancano l’animo di chi spera.

Nel triangolo lo Spirito Santo, la Madonna e S. Michele Arcangelo,

con gli angeli dalle ali maestose

che riparano il mondo gloriose.

Si muove, si illumina, vibra

come un essere vivente,

che instancabile annuncia,

trapassando incolume il grigiore dei tempi,

la devozione di chi in te confida,

la gioia di chi a te umile creatura si affida.

 

Paola Mara De Maestri

(Tirano, 8 maggio 2010)


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