Oblò cubano
Orlando Luis Pardo Lazo. Ygnacio & Ioani
05 Maggio 2010
 

1. I lettori di qualsiasi giornale del mondo dovrebbero sapere, a questo punto, chi è Yoani Sánchez. Non è così invece per Ignacio Echevarría. Molto meno chi è “uno dei più importanti avversari della presunta spontaneità del fenomeno Yoani Sánchez”.

2. Il percorso di questa giovane cubana, nata all’Avana nel 1975, prima e dopo di quello che l’enciclopedia Wikipedia abbia potuto dire su di lei (diffido della democrazia digitale) è, effettivamente, “prodigioso”. Con (buona) fortuna che “l’impressionante numero di traguardi della blogger provoca stranezza e intriga”.

3. Risulta normale che Yoani Sánchez sia nel “mirino di attacchi e Troyan e che il suo strabiliante percorso abbia dato luogo a qualsiasi tipo di adesione o sospetto”. Includendo quelli di Ignacio Echevarría ma non al contrario: statisticamente sarebbe stato normale che Yoani Sánchez rispondesse alle critiche con altre critiche.

4. A novembre del 2009, il presidente Obama, rispondendo a una lista di domande che Yoani Sánchez gli aveva fatto recapitare, fece un “gesto senza precedenti”. Tanto sleale che, sei mesi dopo, la stampa cubana ancora non se n’è accorta (ha infatti sotterrato) questa rilevante notizia.

5. Qualsiasi alleanza è “più o meno inconfessabile”. In quanto adulti nella vita pubblica, abbiamo diritto a una vita privata, sia nell’eurocapitalismo o nel socialipsismo insulare.

6. Qualsiasi “diplomatico” è per concezione “occidentale”. La diplomazia è un fenomeno occidentale. Così come la stampa. Come internet. Come la Rivoluzione Cubana. Come Ignacio Echevarría.

7. “Domandare” e “scavare” sono sinonimi copulativi, ma solamente nel gergo della guerra della polizia politica, così come avvenne nel 1984 e nel 2010.

8. “Più che un’intervista, quello di Lamrani sembra un interrogatorio giudiziario, visto l’accusa costante che il giornalista, nei panni di un giudice, rivolge alla sua interlocutrice” (Ignacio Echevarría ©).

9. “Scandalosamente inconsistente”, “incapace di resistere”, “ingenuità”, “povertà intellettuale”, “debolezza ideologica”, “vulnerabilità”: non potrebbe esserci miglior difesa per l’autrice del blog Generación Y. In questo pensiero debole, contraddittorio e controproducente, osmotico e malleabile (anche manipolabile), ingenuo fino quasi all’ignoranza, fragile fin quasi al suicidio (dignità del fugace), senza ideali, e desidealizzante, vi è la base della non dittatura futura di cuba. Who’s afraid of Yoani Sánchez…?

10. Lamrani ha travisato le sue risposte. Per rispetto, sarebbe inutile, “concretizzare”, “correggere” e “contestare” niente a riguardo.

 

Orlando Luis Pardo Lazo, La Habana

(da Penúltimos Días, 3 maggio 2010)

Traduzione di Barbara La Torre

http://barbara71282.wordpress.com


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