Oblò svizzero
Mao Valpiana. Il Centro per la nonviolenza della Svizzera italiana
04 Maggio 2010
 

Venerdì 30 aprile 2010 si è costituito il Centro per la Nonviolenza della Svizzera Italiana (Cnsi).

Ho avuto l'onore di essere invitato a questo incontro, per portare i saluti e l'esperienza del Movimento Nonviolento italiano, con il quale gli amici svizzeri già da tempo hanno rapporti di collaborazione e amicizia.

L'incontro si è svolto nella sala riunioni del ristorante “La Croce Federale”, nel centro di Bellinzona. Presenti oltre venti persone, provenienti dai vari cantoni elvetici.

Filippo Lanfranchi ha aperto i lavori dando lettura di una definizione di nonviolenza: contro tutte le guerre, tutti i fascismi, tutti i razzismi, solo la nonviolenza può salvare l'umanità.

Nel mio intervento ho sottolineato la scelta positiva del nome “Centro” che gli amici svizzeri hanno voluto darsi. In questo “farsi centro” (come diceva Aldo Capitini) c'è un'assunzione di responsabilità, una volontà di prendere l'iniziativa senza aspettare che siano altri a farlo, e c'è anche la consapevolezza della “forza preziosa dei piccoli gruppi”. Ho poi voluto sottolineare il carattere internazionale dell'evento e la volontà di collaborazione transfrontaliera.

Il Centro per la Nonviolenza della Svizzera Italiana è un'evoluzione del Gruppo ticinese per il servizio civile (Gtsc) nato nel 1977, che ha terminato ufficialmente la sua attività. La nuova associazione, a fianco dei consolidati impegni di promozione del servizio civile e l'offerta di consulenza agli obiettori di coscienza, aggiunge l'allargamento dell'ambito delle attività alla promozione di una cultura della nonviolenza.

Per raggiungere questo scopo, il Centro per la Nonviolenza della Svizzera Italiana intende pubblicare un nuovo trimestrale (che sostituirà l'organo del Gruppo ticinese per il servizio civile, Obiezione), aprire un centro di documentazione a disposizione del pubblico, incentivare la comunicazione tramite un sito internet, organizzare seminari pubblici di formazione alla nonviolenza, rafforzare la collaborazione con organismi nazionali impegnati contro la guerra e la violenza e fautori di una cultura del rispetto dei diritti umani e della pace.

L'assemblea costitutiva ha approvato lo statuto del Centro per la Nonviolenza della Svizzera Italiana ed eletto il comitato.

Il Centro per la Nonviolenza della Svizzera Italiana conta su un'ampia base d'adesione costituita, in Ticino, da oltre 1.200 persone, già legate al Gruppo ticinese per il servizio civile.

Il comitato della neonata associazione Centro per la Nonviolenza della Svizzera Italiana, eletto dall'assemblea, è composto da: Luca Buzzi (coordinatore), Stefano Giamboni, Filippo Lafranchi, Daria Lepori, Katia Senjic, Paolo Tognina.

 

Per contatti:

Centro per la Nonviolenza della Svizzera Italiana

Via Vela 21, casella postale 2463, CH-6501 Bellinzona

Tel./Fax 091 8254577 – gtsc@serviziocivile.ch

www.serviziocivile.ch

 

Mao Valpiana

(da Telegrammi della nonviolenza in cammino, 4 maggio 2010)


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