Diario di bordo
Gigi Fioravanti / Marco Lombardi. Una ballata e una nenia per questi nostri tristi giorni
(illustrazione da
(illustrazione da 'Il Sole e le Nuvole. Il blog di Gianni Allegra' – gianniallegra.blogspot.com) 
17 Marzo 2010
 

La ballata del Pidielle

 

Il partito noi siam dell'amore,

l'Unto è con noi di nostro Signore,

abbiamo donne, abbiamo quattrini

abbiamo Vespa e Minzolini.

 

La legge uguale, uguale per tutti

vale soltanto per i prosciutti,

a noi proprio non ce ne frega,

d'accordo tutti, compresa la Lega.

 

Con il consenso elettorale

noi possiam fare quel che ci pare:

leggi alla lista e alla persona,

leggi a misura della corona.

 

Abbiam con noi pure i terzisti,

il Vaticano e i telecronisti,

e se Casini ha doppio forno

noi n'abbiam cento, intorno intorno.

 

Con il legittimo impedimento

mettiamo il Capo a salvamento,

e se non basta l'assoluzione

è sempre pronta la prescrizione.

 

Popolo siamo della libertà

con un padrone che pari non ha,

in tutta quanta l'Unione Europea

dello statista la prosopopea.

 

E meno male che Silvio c'è

con la Brambilla e Santanghè,

di belle donne Lui ha una scorta,

a tutta la cricca spartisce la torta.

 

(gf)

 

 

 

La nenia del re e del giullare screanzato

 

C'era una volta un re,

che mal riusciva a tollerare l'arroganza di un suo giullare.

Come può questo tapino”, infuriandosi sbraitava,

che da me è pur pagato,

permettersi, screanzato,

di dileggiare il suo padrone?”

L'orgoglio del sovrano,

grande al punto che il corpo mal lo conteneva,

schiacciò pesantemente la costanza della ragione che,

di sotto ormai sibilando appena,

gli ripeteva a fil di fiato:

Non ti crucciar dell'odioso marrano,

tu ben sai che per pochi uditi è eletto,

e lascia perdere se gli altri sghignazzano, perché,

la storia merito te ne ha reso,

al momento delle scelte i tuoi fidati tradirti non osano”.

Ma il re, ormai prossimo alla crisi di nervi,

commise l'errore di punire pubblicamente il fellone,

così che il medesimo, fuori dalle cinta cacciato,

finì per meglio arringare il popolo sonnecchiante,

che, si sa, della vittima fa spesso un eroe.

Talvolta alle sventure è davvero meglio offrir sorriso,

se si è sicuri della propria forza,

ma è proprio quando il tempo incalza sulle più stanche membra,

che anche la puntura di zanzara diviene dardo infuocato.

 

Marco Lombardi


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