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L'isola di Calibano. Al S. Antonio di Morbegno venerd́ 12
04 Marzo 2010
   

Morbegno, Auditorium S. Antonio

Venerdì 12 marzo 2010, ore 21:00

L'isola di Calibano

di Luca Radaelli

liberamente tratto da La tempesta di W. Shakespeare

con Michele Fiocchi, Valerlo Maffioletti, Luca Radaelli

 

All'Auditorium S. Antonio di Morbegno, venerdì 12 marzo, alle ore 21, nuovo appuntamento con il teatro, sul palcoscenico prenderà vita la rappresentazione L'isola di Calibano, liberamente tratto da La tempesta, l'ultimo lavoro di Shakespeare, spesso considerato il suo testamento.

La scena si svolge tutta su un'isola, il palcoscenico è un'isola e il cerchio magico che Prospero traccia per terra è lo spazio della rappresentazione, il confine del rito, la circonferenza che raccoglie la comunità intorno al fuoco di bivacco dove si ascolta raccontar storie.

Se lo spazio è da identificarsi come spazio teatrale, il tempo è ancora più riconoscibile come tempo della rappresentazione. È l'unico dramma shakespiriano dove siano rispettate le unità di tempo e spazio. Prospero agisce come un regista sulla scena, come un direttore d'orchestra o meglio come colui che muove gli altri personaggi secondo una logica che solo lui conosce, una trama che va tessendo attorno ai provvisori abitatori dell'isola.

L'altra metafora che si attaglia a Prospero, mago e regista, è quella di scienziato nella sua isola-laboratorio, con Ariel assistente in camice bianco e gli altri personaggi come cavie sospinti in itinerari prestabiliti a ripetere azioni prevedibili. Ma qual è lo scopo di tale apparato? Ciò che si studia in questo laboratorio è l'uomo e i suoi sentimenti. Ma se l'oggetto di studio e ricerca è l'uomo, allora il campo di investigazione è il mondo. L'attore è metafora dell'uomo, il palcoscenico è metafora del mondo. Prospero, il demiurgo, è onnisciente come una divinità, o come un autore.

Ma... ma c'è Caliban, quest'oscura cosa, questo grumo di buio, che Prospero riconosce sì come propria, ma che sfugge al suo controllo. Caliban rifiuta l'istruzione, il linguaggio, il ruolo che Prospero vuole impartirgli, gli si rivolta contro, nell'unico momento in cui Prospero sembra non avere del tutto in mano la situazione. Il mago trasalisce al ricordo di Caliban come chi ha dimenticato una pentola sul fuoco, o una provetta, e si altera come per un esperimento andato a monte, non si sa se per sua sottovalutazione o per estrema riluttanza dell'elemento impiegato.

Luca Radaelll nella sua trasposizione rivisita la partitura de La tempesta per tre attori. E per tre uomini. Tre uomini prima in barca e poi su un'isola. L'isola di Calibano, appunto. Tre attori che interpretano più ruoli. Tre uomini che aspettano l'alba e un traghetto sull'isola e ricordano di aver messo in scena una Tempesta 12 anni prima, e riflettendo sulle loro carriere... perché non riprovarci? Ridiventano i loro personaggi e trovano nelle situazioni del testo shakespeariano riferimenti alle loro vite. L'isola è anche un luogo dove la musica ha una funzione essenziale, è lo strumento di incantamento con cui Prospero avvince attraverso Ariel i suoi antagonisti. Così, complice una chitarra e dei bidoni usati a mo' di percussioni, ogni scena è accompagnata da canti, dando vita a una sorta di concerto teatrale. Finché i tre potranno dire: “in questo viaggio... abbiamo ritrovato noi stessi, quando nessuno più era in sé”.


Biglietti in prevendita a Morbegno presso il Consorzio Turistico Porte di Valtellina e Vanradio, a Sondrio presso il Consorzio Turistico di Sondrio.

Ingresso € 10,00 + € 1,00 di prevendita

Ingresso per studenti fino a 26 anni € 3 + € 0,50 di prevendita


Consorzio Turistico Porte di Valtellina


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