Diario di bordo
Internet e libertà di espressione. Aduc di nuovo in giudizio per i forum del proprio sito
Joshua Held,
Joshua Held, 'Sentenza Google e uso dei nuovi media' 
27 Febbraio 2010
   

Ancora una volta l'Aduc è chiamata in giudizio perché sul proprio sito Internet ospita forum in cui i navigatori si esprimono liberamente, senza censura. Il prossimo 17 marzo dovremo comparire davanti al Tribunale di Viterbo chiamati dalla società Mega Trends Srl. Gli avvocati di questa azienda di Ronciglione (Vt) hanno presentato ricorso ex art. 700 cpc (1) chiedendo ai giudici la chiusura di un forum di discussione che, nello specifico settore del nostro sito Internet “Dì la tua”, ospita opinioni pro e contro la loro attività “di intermediazione e procacciamento affari”. Lo scorso novembre eravamo già stati diffidati dai loro avvocati a mantenere in Rete alcune affermazioni presunte diffamatorie e, siccome il nostro scopo non è prendercela con questa o quell'altra società ma garantire spazi di libera espressione per chiunque, eravamo intervenuti eliminando alcune affermazioni che avrebbero potuto essere considerate tali. Ma evidentemente questo non è bastato. Senza nessun ulteriore contatto per eventuali altri nostri interventi (metodo che noi stessi suggeriamo, oltre ad invitare i presunti diffamati ad intervenire direttamente sui forum sostenendo le loro opinioni), ora ci ritroviamo citati in giudizio. La richiesta della Mega Trends Srl è l'oscuramento di tutto il forum, cioè di loro -in questo caso bene e male in un confronto dialettico- non si deve parlare, perché questo sarebbe causa di “gravissimi ed irreparabili danni alla immagine e alla visibilità commerciale...” con conseguente “danno economico di particolare rilevanza”. E l'Aduc avrebbe una “responsabilità omissiva del controllo”... che è il contrario di quanto stabilito anche in sentenze di Cassazione che ci riguardano. 

Comunque, la partita è aperta. Contro i vari censori e nemici della Rete che, in nome della propria ritrosia a trasparenza e confronto (nel bene e nel male) fanno riferimento a leggi e norme create nel 1930 per carta stampata, radio e tv e inadeguate alla interattività e immediatezza di Internet che se non ci fosse significherebbe chiudere la stessa Rete.

Quanto accaduto nei giorni scorsi, con la condanna di Google per non aver applicato censura preventiva ad un video ritenuto poi lesivo di una persona, è lo specchio di questa situazione. Situazione in cui noi ci stiamo muovendo da tempo, con sentenze pro e contro la nostra attività per l'affermazione della libertà di espressione anche in Internet.(2) E anche ora continueremo ad essere in prima fila.


Vincenzo Donvito, presidente Aduc

 

 

(1) Qui il loro ricorso integrale: www.aduc.it/generale/files/file/allegati/20100227-megatrends.pd f

(2) Qui il nostro specifico canale Internet con sentenze, memorie e ricorsi


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