Il mortaio
Ancora successo per la festa della füghiascia
16 Maggio 2006
 

Dopo la sagra di San Bello, ecco la sagra della füghiascia, svoltasi a Gordona nell’ultimo fine settimana. Tre giorni di musica, balli, giochi ma soprattutto recupero della tradizione gastronomica più autentica.

Tante persone in fila per assaggiare la füghiascia (focaccia) cotta sulla pioda e preparata con poca polenta, farina, latte, sale, pennellata di burro sul lato esposto al calore per ammorbidirne la crosta. Alcune gocce di latte se la focaccia tende a staccarsi dalla pioda.

Antico piatto povero, “inventato” anche per recuperare la polenta avanzata che ancora oggi viene messa nell’impasto e che da al prodotto un gusto caratteristico, un leggero sapore di farina di mais tostata che ricorda la crosta della polenta che rimane nel paiolo .

Sostitutivo del pane, richiede per la sua preparazione un sistema di cottura particolare che prevede la stesura della pasta su di una pioda posta verticalmente vicino al fuoco.

Un lavoro che richiede abilità, tempo e dedizione, ruotando lentamente la pioda fino alla completa cottura. E se un tempo la rotazione era fatta a mano girando il sasso, oggi un accorgimento tecnico di rotazione permette un lavoro più agile ma sempre laborioso, paziente. Un’abilità tipica dei gordonesi che è stata tramandata ai più giovani, oggi protagonisti della sagra.

I camini realizzati all’esterno dell’oratorio permettono a tutti i visitatori di assistere alla preparazione e non manca la voglia dei gordonesi di raccontare la storia di questo piatto a tutti i partecipanti che si avvicinano ai camini per assistere alla lenta preparazione .

Poi tutti seduti nell’ampio spazio coperto per degustarla assieme ai füghiascin (soffici focaccine preparate friggendo pasta di pane), patate lessate con la buccia, affettati e formaggio.

Un gordonese mi racconta che la festa è nata 22 anni fa su proposta del parroco Don Antonio, con alcuni scopi precisi: trovarsi per fare amicizia e scoprire come è bello lavorare per fare una comunità viva, riavvicinare i giovani alle tradizioni locali, far conoscere l'industriosità dei gordonesi.

Scopi sicuramente raggiunti, basti pensare alla genialità del brevetto per la cottura della focaccia ideato da Clito, all’entusiasmo, l’impegno e la gentilezza di tutti gli organizzatori e soprattutto alla massiccia partecipazione dei giovani sia intervenendo attivamente alla preparazione e distribuzione dei tantissimi piatti serviti, sia aspettando con pazienza la porzione calda di füghiascia.

 

Renato Ciaponi


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