Notizie e commenti
Il potere feudale in Valtellina e Valchiavenna 
Il 10 febbraio a Sondrio una conferenza del prof. Guido Scaramellini
04 Febbraio 2010
   

Quest’anno una delle conferenze pubbliche organizzate dal Lions Club Sondrio Host, presieduto dal dottor Gabriele Antonioli, avrà per tema il potere feudale nel Medioevo in Valtellina e Valchiavenna, con particolare attenzione alle torri e ai castelli delle famiglie feudatarie delle due vallate. L’appuntamento è per mercoledì 10 febbraio a partire dalle ore 18 nella Sala Enrico Vitali del Credito Valtellinese in via delle Pergole 10 a Sondrio, relatore il prof. Guido Scaramellini, storico e presidente della sezione lombarda dell’Istituto Italiano dei Castelli e del Centro di studi storici valchiavennaschi.

Tra le fortificazioni che costellano il territorio valchiavennasco, si tratterà del palazzo dei conti Balbiani, originari dell’omonima località presso l’Isola Comacina e feudatari nel Quattrocento del duca di Milano. Altre importanti difese furono il castello che controllava il porto alla Riva di Mezzola, oggi non più esistente, o la torre sul promontorio di Segname, nell’attuale comune di Gordona, dove a partire dal XII secolo risiedette la famiglia Brocchi, che era stata investita dal vescovo di Como di diverse proprietà nella pieve di Samolaco.

Per quanto riguarda l’architettura fortificata della Valtellina, Guido Scaramellini prenderà in considerazione il castello di Domofole a Mello, smantellato nel 1292 dai Vitani di Como, l’imponente castello Masegra a Sondrio, fatto costruire nel Trecento dai Capitanei e poi ampliato dai nobili Beccaria, quello trecentesco dei De Piro sul suggestivo colle di Grumello nel comune di Montagna, la torre a Castionetto di Chiuro o quella dei Paribelli ad Albosaggia. Non vanno dimenticate la torre del XII secolo di Teglio, comune su cui vantava diritti l’arcivescovo di Milano, il castello di Santa Maria a Tirano, eretto con le mura a partire dal 1492 per conto degli Sforza, i castelli dei Venosta a Bellaguarda di Tovo e a Grosio, la torre quattrocentesca degli Alberti a Bormio, che ospitò Ludovico il Moro e moglie o le torri gemelle al Passo di Fraele, nel comune di Valdidentro. Non da ultimo, un posto importante occupano, in questo quadro, le mura sforzesche di Chiavenna e di Tirano, costruite verso la fine del XV secolo per difesa dalla temibile milizia della Repubblica delle Tre Leghe.

 

Cristian Copes

(da 'l Gazetin, gennaio-febbraio 2010)


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