Droghe: sistema nazionale allerta 
Una bufala che il Dipartimento antidroga usa come scarica barile
28 Gennaio 2010
   

Dopo aver letto la replica risentita del Prof. Giovanni Serpelloni, Capo Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla nostra interrogazione (2-00152 del 20 gennaio) sulla reale esistenza di un “sistema di allerta precoce”, formuliamo le seguenti considerazioni:

- innanzitutto, noi avevamo interpellato il Presidente del Consiglio dei Ministri; il fatto che ci risponda Serpelloni dobbiamo intenderlo come conferma che ormai, non solo nel campo delle tossicodipendenze, la burocrazia conta più dei politici?

- Serpelloni scrive «Sistema Nazionale di Allerta» senza aggettivi, ma il decreto 23 gennaio 2009, che Serpelloni dovrebbe ben conoscere visto che è il provvedimento che fissa le sue funzioni, parla di «sistemi di allerta precoce... per l'evidenziazione precoce dei rischi e delle possibili conseguenze rilevanti per la salute della popolazione» (art. 2, comma 6); dobbiamo dedurre che visto che finora la “precocità” dell'allerta è una chimera, Serpelloni si è messo il cuore in pace e ha risolto il problema togliendo semplicemente l'aggettivo?

- Serpelloni scrive testualmente che «... la segnalazione di un numero particolarmente elevato di overdose infauste nell'area torinese da parte di una associazione di volontariato operante nella Regione Piemonte è giunta per la prima volta al Sistema Nazionale di Allerta dopo che già 15 decessi erano avvenuti, con un ritardo di oltre 2 mesi... Il ritardo nell'attivazione dell'allerta non può essere imputato al Sistema nazionale ma, in caso, ad una scarsa sensibilità informativa dei sistemi e degli osservatori locali oltre che ad una oggettiva difficoltà da parte delle unità di primo rilevamento di percepire il fenomeno nelle sue fasi iniziali». Più chiari di così! È la dimostrazione che il “Sistema Nazionale di Allerta” (precoce) è una bufala: e a nulla vale scaricare il barile sugli “osservatori locali” o tentare di buttarla in caciara, accusandoci di denigrare in un colpo solo magistrati, poliziotti, medici e assessori regionali. O fornire grafici che dovrebbero dimostrare che, una volta partita l'allerta, le overdose sono diminuite; sono diminuite semplicemente perché c'è stato un “passaparola” fra consumatori e spacciatori; i primi non vogliono morire, i secondi non vogliono perdere clienti.

 

Noi non accusiamo l'universo mondo ma puntiamo il dito su Serpelloni, chiedendogli conto di quello che è tenuto a garantire in base a un decreto emanato dal suo riferimento politico, il sottosegretario Carlo Giovanardi. Se Serpelloni non è in grado di garantire quello per cui viene pagato, ne tragga le dovute conseguenze.

 

senatori Donatella Poretti e Marco Perduca, Radicali-Pd


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276