L'ultimo dei milanesi
Piccole librerie mon amour
13 Gennaio 2010
 

Piccole librerie, muoiono. A Milano e provincia. Silenziosamente. Lentamente. Spazi d’incontro, di scambio, di cultura, diventano altro. È già successo per i cinema, altri luoghi dove tanti milanesi sono cresciuti, hanno vissuto momenti importanti della loro vita. Adesso tocca a loro. Dispiace. Dispiace molto. Ma, diciamocelo, il nostro è il pianto del coccodrillo: ci strappiamo le vesti perché i piccoli negozi si estinguono, ma poi facciamo la coda nei megastore per un misero 10% di sconto. Ci lamentiamo che non ci sono più i librai di una volta, e noi, in quei posti dove ancora esistono persone appassionate di cultura, di lettura, non entriamo.

Ed è un peccato, perché, a cercarle bene, di librerie di qualità se ne trovano ancora. Sempre meno, ma piccole librerie resistono. A stento, ma sopravvivono. Come la storica Libreria Milanese di via Meravigli, nata il 4 febbraio 1976 come cartolibreria e poi diventata casa editrice grazie al genovese (!) Paolo Dossola, che verso la metà degli anni ’80 ha fondato la Meravigli. I locali stanno per essere rinnovati dalla proprietaria, la signora Albarosa Cavion, ma passare di lì è obbligatorio per chiunque si vanti di essere milanese. Sugli scaffali trovate tutto, ma proprio tutto quello che volete sapere su Milano e non avete mai osato chiedere, e pure con ampi sconti fino alla momentanea chiusura. Se lo farete, poi, avrete il piacere di incontrare due vere esperte: Camilla e la signora Gabriella, una vera “istituzione” che potrebbe anche narrarvi tante storie sulla Libreria Milanese e i suoi -anche prestigiosi- clienti, tra cui ci piace ricordare Spadolini, che consultava con attenzione i volumi mentre la sua scorta bloccava l’ingresso.

Spostandoci in periferia, in quel di Baggio, un altro piccolo gioiello è la cartolibreria Linea di confine libri e… di Tiziana De Vecchi e Luisa Manenti. Sorta nei locali della merceria delle sorelle Nidasio (esistente fin dal 1910), è la classica dimostrazione di come una libreria possa essere un vero punto di riferimento culturale. Proprio nei suoi locali, infatti, ha sede l’associazione La Merceria, fondata nel luglio 2008, e ogni settimana vengono presentati testi di poesia, narrativa, storia e cultura milanese. “Lineadiconfine”, poi, collabora con alcuni giornali locali come Il Rile e Il 18, con l’attivissima biblioteca rionale (forse sarebbe meglio dire “di paese”), con altre associazioni, ed è una delle figure più attive all’interno del Comitato per la ristrutturazione della Chiesa parrocchiale di S. Apollinare e per l’organizzazione della celebre Sagra di Baggio che si tiene in ottobre e culmina con il palio degli asini.

Ritornando verso il centro, infine, un’altra libreria che sopravvive pur schiacciata dalla grande distribuzione di corso Buenos Aires, è quella “Popolare” di via Tadino. Nata come libreria della Nuova Corsia Dei Servi, ha inizialmente conservato il nome del Centro Culturale Corsia dei Servi costituito nel 1952 presso il convento di S. Carlo in Milano da David Turoldo e Camillo de Piaz, Mario Cuminetti e Lucia Pigni Maccia. Nel 1974, grazie a questi ultimi e all’importante contributo di alcuni dirigenti della CISL (tra cui Antoniazzi), la libreria si è trasformata nella Cooperativa Libreria Popolare di via Tadino (al 18). Dove attualmente ha sede anche il Gruppo carcere “Mario Cuminetti”, un’associazione di volontari che da anni anima momenti di socializzazione e formazione negli ambienti carcerari di S. Vittore, Bollate e Opera esercitando -insieme alla libreria- un ruolo di trait d’union tra le donazioni di privati e le biblioteche carcerarie: solo a S. Vittore ha donato oltre 20.000 libri, e l’iniziativa è stata estesa alle carceri di Piacenza, Vercelli, Bologna e Fossombrone, ove sono confluiti i circa 75.000 volumi regalati negli anni dai Milanesi.

Chi è interessato a visitare la “Libreria Popolare di via Tadino” vi troverà del personale disponibile e preparato a guidarvi tra le ultime novità del mercato editoriale accuratamente selezionate, tra romanzi classici e contemporanei, nella narrativa al femminile, in raccolte di poesia e testi specializzati sulla cultura del Terzo Mondo, sulle religioni, sulle politiche del lavoro, nella saggistica (filosofia, storia, sociologia, ecc.), e in un ampio reparto per l'infanzia. Ma il negozio è anche un luogo dove assistere a presentazioni secondo un ricco calendario stilato dall’appassionata opera dei collaboratori che, pur fra molte difficoltà, danno continuità a questa tradizione di libreria indipendente, di spazio aperto alla circolazione delle idee, al dialogo e al confronto.

Un’impresa non facile, come ci raccontano Guido e Lele, per i margini ristretti, l’impossibilità di praticare gli sconti dei grandi esercenti, il soffocamento delle piccole case editrici da parte della distribuzione, un mercato librario che continua a sfornare libri in modo indiscriminato senza -paradossalmente- molti lettori. Libri che vedono diminuire la loro vita media e la qualità nella scrittura, oltre che le vendite a causa dell’attuale congiuntura economica.

Tuttavia, si resiste. E allora, la prossima volta che vogliamo acquistare un libro, pensiamoci bene dove andare a prenderlo. Come sceglierlo. Perché questi luoghi fanno parte dell’identità della nostra città, e perderli significa smarrire una parte di noi stessi. Salùdi.

 

Per eventuali contatti:

libreria milanese: tel. 02 86453154

libreriatadino@yahoo.it

lineadiconfinebaggio@yahoo.it

 

Mauro Raimondi


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