Cosa bolle in culdera
Alfredo Mazzoni. Matüsc di Barilocc: dieci anni in crescendo
31 Dicembre 2009
 

Ci eravamo lasciati l’anno scorso con la mia proposta, bocciata dal delegato provinciale Onaf/SO, dott. Renato Ciaponi, di allargare la zona di produzione del Matüsc di Barilocc a tutta la provincia di Sondrio. Quest’anno il presidente della Proloco Albaredo, organizzatrice della manifestazione, ha rilanciato proponendo che, per l’anno prossimo, si potrebbe chiedere ai produttori di altre vallate di portare il loro prodotto alla mostra, così come sono abituati a farlo su. Partendo da Bema, poi eventualmente la Valgerola e la Valtartano.

Bema è già presente da alcune edizioni, mentre la faccenda in Valgerola è più critica, per quanto ne so. Nel senso che ho solo in mente la latteria di Mellarolo, se funziona ancora. E alcuni pensionati che tengono le vacche a latte. Non so che formaggio producono. A Campo (Tartano) un tempo producevano un formaggino molle chiamato Strachii. Sarebbe interessante sapere se circola ancora. Io quest’anno ho portato tre partite diverse: un formaggio molle di circa due kg di peso, semigrasso, fatto 15 giorni prima nella latteria di San Pietro Samolaco in cui lavoro e che ho chiamato Signam. –Prendendo spunto dalla Torre del Segname, un’antichissima torre di segnalazione che, pur essendo ubicata nel comune di Gordona, sovrasta l’abitato di San Pietro. Proprio perché “Taleggio” non si poteva chiamare: rotondo e non quadrato, semigrasso e non grasso e soprattutto fuori zona di produzione …a proposito di disciplinari. Poi un Matüsc, prodotto sempre nella mia latteria a maggio, appena entro il peso massimo consentito dei 5 kg, che ha ottenuto il 2° punteggio assoluto 80/100. Infine un Matüsc di capra prodotto in Valsassina sull’Alpe Piani di Bobbio, dove ho lavorato l’estate scorsa. Coi suoi 3 kg circa di peso, ha vinto la classifica dei Matüsc di capra. Naturalmente tutti fuori concorso.

Altra proposta interessante del presidente Del Nero è stata quella di studiare un modo per segnalare i maggenghi produttori di Matüsc, tramite un logo da inventarsi. Qui, se l’Ettore è d’accordo, potremmo come giornale, lanciare un Concorso di idee. Arrivando l’anno prossimo a dare ai partecipanti, al momento delle premiazioni, il simbolo prescelto da una giuria di esperti comunicatori. In modo che ognuno e ciascuno se lo può appiccicare sulla porta del proprio maggengo.

La qualità dei prodotti presentati quest’anno è stata giudicata dalla Giuria Onaf/SO molto buona. Non posso non chiudere, ricordando di riflesso alcune pecche… “politiche”. La prima è che non capisco bene il motivo dell’assenza al Concorso della locale Latteria che produce anche Matüsc… La seconda è l’assenza, non dico del Sindaco di Albaredo, ma pure dell’Assessore alle… Varie ed eventuali… Da vergognarsi, soprattutto dopo le inopportune e strampalate affermazioni istituzionali pregne di demagogia populista (di delneriana memoria!) riguardanti la “guerra” tra Bitto e Bitu.


Alfredo Mazzoni

(da 'l Gazetin, dicembre 2009)


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