Diario di bordo
GIADA. Numero verde 800 657541 
In provincia di Sondrio nasce un punto di ascolto per informare ed orientare le persone che sono chiamate ad affrontare le problematiche della disabilità
27 Dicembre 2009
 

GIADA (Gruppo Informazione Aiuto Diversamente Abili) si costituisce circa un anno mezzo fa con l’intento di migliorare la comunicazione tra utenti e servizi nell’ambito della disabilità.

«Siamo un gruppo di insegnanti e familiari che, avvalendosi anche della collaborazione di un sociologo e di un medico» spiegano «si sono resi conto che, nonostante gli sforzi istituzionali, spesso manca proprio il primo passo, quello che porta ad affrontare e quando possibile risolvere insieme i piccoli e grandi problemi di chi sembra avere meno possibilità di altri, ma spesso racchiude un mondo di affetti e di emozioni che non devono andare persi».

I 14 volontari dell’associazione hanno avviato un percorso di formazione interno e si sono informati su tutto quanto offre il territorio della provincia di Sondrio in materia di disabilità per poter cominciare a dare delle risposte a chi si trova di fronte alle difficoltà legate all’avere un figlio, un familiare o un amico disabile.

«Consapevoli della complessità e senza pretese di proporre facili soluzioni» sottolineano i volontari «abbiamo maturato l’opportunità di offrirci come facilitatori di un processo di apertura al mondo di chi opera nel settore e potrebbe essere visto come un ente distante o addirittura di cui diffidare».


Il primo risultato di questo percorso è l’attivazione, dal prossimo 7 gennaio 2010, ogni lunedì dalle ore 17:30 alle 19:30 e giovedì dalle ore 19:00 alle 21:00, del numero verde 800 657541, oltre che dell’indirizzo di posta elettronica giada.associazione@libero.it.

I volontari che risponderanno al telefono e leggeranno le mail si premuniranno di raccogliere le domande ed i bisogni per poi informarsi, fornire delle risposte o dare indicazioni e riferimenti precisi cui rivolgersi.

In particolare, l’associazione GIADA si propone di incoraggiare ed agevolare i contatti con l’Azienda ospedaliera, l’Azienda sanitaria locale, gli Uffici di Piano, l’Ufficio scolastico provinciale e le altre organizzazioni di volontariato attive in provincia nell’ambito della disabilità.

«Certi di fornire un modesto, ma speriamo prezioso, contributo in un settore dove dar voce al disagio vero è sempre più difficile» concludono i volontari «ci mettiamo a disposizione di tutte le persone che hanno bisogno di essere ascoltate e aiutate a capire ed affrontare il problema, oltre che orientate sui servizi offerti dal territorio».


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