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Maria Lanciotti: La poesia quand’era al fronte. Ricordino di poesia sorgiva
Fanti in trincea che scrivono. Prima Guerra Mondiale
Fanti in trincea che scrivono. Prima Guerra Mondiale 
12 Dicembre 2009
 

Si lamenta un semi-analfabetismo di ritorno nelle scuole e nella vita, i nostri soldati al fronte nella prima e nella seconda guerra mondiale non avevano istruzione, ma i sentimenti li avevano e li sapevano esprimere anche senza grammatica e sintassi. (ML)

 

 

 

Tesoro mio ti mando questa mia

 

Tesoro mio

Ti mando

questa mia

acciocché ti ricordi

il tuo caro sposo

quarda però che

la macchina mi

è preso umpo male

ma io stò meglio

della fotografia

saluti e baci d’achi

sempre ti penza

Gargano Armando

(1902– 1943)

 

 

Elisa,

Ti mando il fiore come tu a me

ai mantato, lo conserverai per

mio ricordo, e, tutte le volte che

gli dai uno sguardo, ramenterai

i miei Sacrifici.

Saluti divero cuore, tuo

amato fratello

Raimondo

 

Ti penzo sempre

il tuo figlio

Peppino

(1920 – 1944)

 

Bitonto 14 marzo 1942 – (A XX)

Carissima mamma

Subito vengo risponde alla tua amata lettera la cuale mi dici che state tutti di salute. Ti fò sapere che io mi trovo, ammalato perché ai dodici mattina mi hanno fatto la pondura e ciò la freve. Così non state ha pensare a mé  perché oggi stesso che io scrivo mi sento meglio. Sendi cara mamma da cuel giorno che io ti mandò ha dire che ciaveva il piede ammalato e stava all’infermeria ariposo poi dopo che hò finito il riposo usci fuori a vedere se si vedeva Fileno e così vide soltanto uno dei casa degli sfratati e mi disse che Fileno stava all’ospedale  ha Palos ha un paese ha pochi chilometri da Bitonto. Poi la sera che io riusci fuori vide anche esso e mi disse che era stato all’ospedale. Dunque mi dici che ai ricevuti i panni  dici della camicia la camicia cellò ma i calzettoni li hò messi proprio dentro le scarpe vorrei sapere se come e che non ci stanno. Par che io mi sono spiecato del tutto. Poi mi dici se ho ricevuto la lettera si cara mamma e dentro ci stanno L.10. Sendi se tu meli voi spedire tanto il pacco come i sordi perché mi vengono. Cara mamma ti fò sapere che cualche giorno di questi andre ha fare i bagni nel mare se sapessi ci sono certi mucchi

di sale che io il mare lo vedo tutti i giorni stò sembre ha guardar stò sempre vicino alla riva ne resto stupito che si vede solo accua e cielo, da cueste parti non si vede una montagna. Cara mamma se io per pascua ritorno faccio la linia di Roma e vado ha trovare zio serafino e zio alfonso.

Carissima sorella ti fò sapere che mi anno fatta la pondura alla mammella sinistra e ora che mentre io ti scrivo cuesti due richi di carta mi sento meglio. dunque fammi sapere se come è che gino sta all’ospedale famelo sapere più presto che sia possibile cara sorella vorebbe tenere soltanto un poco sestilia inbraccio dunque fatemi sapere se andate lavorare hò pure se ancora fiocca. Cari fratelli fate da bravi ragazzi quando mamma vidice una cosa fatela e ubidite  non fate arabiare mamma. Così cara mamma non stai ha pensare ha me termino con saluti ha papà Nicola ha peppina e baci a sestilia saluti a natirre e romolo saluti e baci a te dal tuo aff. figlio andonio Di marco.   

guesto il mio indirizzo preciso soldato Di marco Antonio 9° Compagnia Sussistenza

Bitonto B. Bari

Pronta risposta  

 

 

(da  40 nomi – Memoriale dei Caduti di Villa San Sebastiano (AQ) a cura di Damiano Zuccaro)

 


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