«Quando diciamo “mondo” facciamo risuonare la relazione paradossale tra gli inferi abitati dai morti, ciò che è massimamente divenuto, e la volta celeste, ciò che non diviene mai». La frase, pare, sia di Cacciari, adottata come esergo dal sito Pantarei. Il mondo - mi par di capire - è quella cosa che sta nel mezzo, tra ciò che non ha più tempo e ciò che non ha mai avuto tempo. Il mondo, cioè noi, è quella cosa cui manca sempre il tempo di occuparsi di filosofia. (mb)
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