Renato Pierri. Perché i fedeli disertano i confessionali
 
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   22-06-2009
Le risposte che darebbero taluni sacerdoti al quesito del pontefice, appaiono limitati in contenuti marginali. Ricalcano le varie indicazione che l’allora cardinale Ratzinger scrisse nel Nuovo Catechismo. Queste indicazioni risultano estremamente superficiali, a fronte delle problematiche reali e fondamentali che stanno portando molti cattolici fuori dalla Chiesa ufficiale e gerarchica… altro che fuori dalla confessione !!!!
Mi trovavo a Tunisi quando mons. Fouad Twal (nunzio del Vaticano per il Maghreb) celebrò i funerali di Craxi; accompagnavo un parlamentare socialista che spesso veniva in Tunisia e che accompagnavo (seguendo il protocollo previsto dalla Guardia Nazionale tunisina) ad Hammamet in visita a Craxi.
Al momento della comunione, abbiamo visto “il cavaliere” girarsi intorno, osservare bene se era abbastanza notato, e avvicinarsi all’altare a raccogliere la particola della Comunione; ma lo fece rivolgendosi al coadiutore (un giovane sacerdote spagnolo che non lo conosceva), perché sapeva benissimo che mons. Fouad Twal gli avrebbe impedito quella dissacrante e blasfema esibizione. La foto fece il giro del mondo, ma il cardinale Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ex Sant’uffizio e ex Inquisizione, non fece una piega, stante la plateale e provocatoria iniziativa esibizionistica.
La tortuosa strada di Ratzinger ha provocato notevolissime confusioni nel mondo cattolico, ma questo argomento meriterebbe una lunga discussione all’interno di un argomento più specifico.

Benedetto XVI ha ristretto il ruolo dei laici durante la Messa per rafforzare il concetto dell’azione del prete quale altro-Cristo ed ha anche annunciato l’approvazione di un più ampio utilizzo del rito latino pre-Vaticano II, nel quale il prete celebrava di spalle all’assemblea. Questo avverrebbe nonostante la ferma opposizione di molti vescovi europei e statunitensi molto vicini alla Curia Romana.
Come prevedibile, ha confermato le posizioni della chiesa contro il clero sposato e l’interdizione per i cattolici divorziati e risposati a ricevere la comunione (ma silenzio assoluto sulla documentata blasfemia del cavaliere).
Cambiamenti sul ruolo delle donne nella chiesa o sugli insegnamenti di morale sessuale sono fuori discussione.
Il Vaticano, su ispirazione di Ratzinger ha censurato un famoso gesuita fautore della teologia della liberazione, il Rev. Jon Sobrino. Un prete spagnolo, che ha speso la vita lavorando con i poveri di El Salvador ed è miracolosamente scampato alla morte nel 1989, quando 6 confratelli furono uccisi dagli squadroni della morte. Queste esperienze hanno affinato la sua teologia, che si focalizza sui poveri quali destinatari privilegiati del messaggio di Cristo. Nonostante le tristi vicende personali di Jon Sobrino e con poche probabilità di difendersi, il papa è andato avanti con le ammonizioni per il fatto di non enfatizzare sufficientemente la divinità di Gesù. E’ un giudizio teologicamente discutibile, che ha fatto alzare i toni del dibattito. Il Cardinale Ratzinger aveva già combattuto una lunga ed efficace battaglia contro la teologia della liberazione e, mentre Sobrino resta popolare, Benedetto, in qualità di papa, può starsene comodo e godersi quella “pax romana”, che ha contribuito a mettere al riparo. Sebbene Roma non abbia direttamente messo a tacere il prete, ha dichiarato che i suoi scritti “non sono in linea con la fede cattolica” e ha invitato i vescovi a prendere posizione contro di lui, come alcuni hanno già fatto, ma molti, moltissimi altri non hanno accettato di fare.
La censura è stata un duro colpo per Sobrino, che ha problemi di salute ed è quasi in pensione, ma soprattutto per i tanti sostenitori dell’America Latina, i quali auspicano che la giustizia vada a braccetto con la carità.

E’ l’intrusione della politica nella religiosità che ha stroncato la fiducia nel capo della Chiesa cattolica; atteggiamento non più recuperabile, anche perché cade dall’alto, dove era arrivata con Giovanni Paolo II°.
Con Benedetto XVI si afferma la "politica della fede" e nella presentazione scritta al libro del razzista ateo Mercello Pera e firmata "Benedetto XVI", ci ha voluto insegnare che il cristianesimo coincide ed è sovrapponile al liberalismo !


Rosario Amico Roxas   
 

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