Gli approfondimenti e le riflessioni di Fausto Bertinotti
 
Commenti presenti : 3 In questa pagina : da 1 a 3
   05-12-2008
Ciao, sono Michelangelo, in questo momento sto facendo troppe cose: raccogliere le olive tra una pioggia e l'altra, stiamo preparando un'iniziativa con i Cantieri di Pace su tema i Diritti Negati nell'era della globalizzazione ed un'altra iniziativa su ambiente, case popolari, ed altro per l'11 Dicembre, un cineforum per trattare i temi sul lavoro ed altro.
Comunque sulla nota e le tesi di Bertinotti concordo con Lidia e sul piano economico Bertinotti è troppo superficiale nell'affermare che ci sia soltanto un crisi di carattere finanziario: quello appare, ma la realtà è più dura perché il dramma vero è che l'economia reale è in recessione ed è in rischio molto alto il fenomeno inverso all'inflazione, la deflazione, che sta a significare che i soldi ci sono ma non si riesce ad utilizzarli per rimettere in moto un meccanismo utile a ridare una qualche fiducia nel futuro.
Rispetto invece a ciò che dice Loretta Napoleoni, credo che il problema è politico non economico inteso come lei dice sulla necessità di inventarsi una nuova teoria economica. La mia convinzione è che questo mondo abbia bisogno di un nuovo modello di vita e la scelta non è economica, ma politica. La capacità di capire che i meccanismi di accumulazione o sviluppo come li si voglia chiamare hanno dimostrato che non sono efficaci né danno risposte serie per assicurare i diritti di vita ai 4/5 delle popolazioni viventi. Allora la via è una nuova politica per un nuovo modello di vita affinché gli sprechi di questo sistema vengano riconvertiti in un altro modo di consumare, perché solo così si evita di pensare che vengano dati premi Nobel per l'economia a chi inventa algoritmi capaci di creare valore (leggi i derivati ed i cracK-finanziari in corso) ed i premi Nobel vengano dati a chi riesce a suggeri modelli di vita in cui al primo posto si metta la realizzazione di economie di pace, puntando ad utilizzare meglio le risorse dei bilanci e spostarle da quelle per la costruzione delle armi ad attività capaci di far mangiare chi non mangia ed a ridurre come dicevo sopra i consumi inutili o che sfruttano risorse non rinnovabili ed inquinanti.
Michelangelo Tumini   
 
   25-11-2008
Cara Lidia, sono - e non sono sola - completamente d'accordo con te.
Il problema è che nella sinistra troppi e troppe partono dalla tavola per arrivare alla cattedra, e il percorso inverso rimane loro difficile. È una bella rivoluzione quella stai tentando, ma intorno alla tavola ho l'impressione (spero non sia un'illusione) che comincino a sedersi parecchie persone.
Con convinzione. Grazie.
Patrizia Cecconi   
 
   24-11-2008
È vero, Lidia, non c'è il movimento delle donne, ma c'è (accennata) la q. di genere, c'è la democraticità assoluta, c'è la nonviolenza (appena accennata), c'è la territorialità, c'è al centro la q. epocale economia, capitale, lavoro. Se non nasce da un tavolo di discussione, può ora essere oggetto di discussione.
Enrico Peyretti   
 

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276