Alex. A me Panella piace. Quanto Mogol
Lettera al prof. Paolo Diodati ancora “sull’esperimento voluto da Lucio Battisti”...
 
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   28-11-2010
Che bella la lettera di Alex. Che splendida, tanto per cambiare, la risposta centrata, dolce e irresistibilmente pungente del prof. Che peccato che simili gioielli restino così nascosti. Alex, perché non contatti il prof? Potreste scrivere un libretto con laraccolta dei migliori interventi. Lo comprerei di sicuro.
Daniel   
 
   10-11-2010
Caro Alex,
purtroppo non riesco a leggere TF tutti i giorni e questo suo intervento mi è stato segnalato poco fa, col rimprovero di non averle risposto.
La ringrazio per la cura, lo sforzo compiuto con la sue doti di ingegnere verbale. Questa volta la ringrazio anche per la possibilità che ci ha dato del collegamento a una specie di Club degli Equivoci amici. Tanti commenti, proprio a un testo che avevo preso di mira, proponendone uno in alternativa (I Giovin Signori: lei ha figli? E di che età? Con quella musica e quel arrangiamento, le garantisco che viene niente male…).
Anche a me Battisti, per musiche, arrangiamenti e canto, salvo pochi casi, piace sempre. Per tutti i vostri motivi. Per il resto… forse tutto dipende dal mestiere che faccio. Uno splendido mestiere in cui sono sempre più numerose le cose che non si capiscono e che forse non si capiranno mai. Perché, mentre “m’è dolce il naufragar in questo oceano di incomprensibilità”, dovrei continuare a rompermi la testa e complicarmi ancor più la vita con le parole delle canzoni, risolvendo i rebus con assemblaggi ingegneristici, per estrarne un senso che un altro non condividerebbe?
Mi piace sentir recitare i testi del Panella-Battisti? Mi piace quasi come ascoltar delle liriche in giapponese. Sono belle, coinvolgono perché la voce recitante può anche spingere al pianto o all'allegria. Ma se uno mi chiedesse "perché piangi o ridi?", risponderei "perché adoro la voce recitante".
Forse i nostri scambi sono serviti a rendere meno distanti le nostre posizioni, che viste superficialmente, vengono estremizzate.
Se ho coniato l'espressione "sprazzi di luce", invitandovi a metterli in evidenza, non potevo sostenere che Panella ha scritto sempre e tutto solo a casaccio. Ha seminato qua e là, senza fatica, frasi e parole, se vuole, in modo spesso sapiente, per sembrare...nuovo, profondo e... sapiente. Da parte vostra collegare gli sprazzi di luce per farne un testo comprensibile integralmente, s'è rivelata un'impresa eccessivamente macchinosa. Chissà come si divertirebbe Panella a leggere tutto.
La saluto riportando un simpatico intervento "popolare" (tra quelli che ho letto grazie a lei).

"Ao'...Battisti e' er piu' gajardo dde tutti come er grande Claudio Villa....artro che quella mummia dde Battiato...Sto' pezzo me fa veni' da piagne ma e' gajardo...anche si nun capisco na' mazza der testo. Mortacci 'de Panella!

Er Trunfione (De-Roma)


Paolo Diodati   
 

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