News di TellusFolio http://www.tellusfolio.it Giornale web della vatellina it Copyright: RETESI Carlo Forin. Il buon Pastore Gesù disse: − Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola. − Parola del Signore, dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,27-30) L’8 maggio è stato eletto Leone XIV, il primo papa agostiniano della storia. Nel IV-V secolo, sant’Agostino (354-430), vescovo di Ippona, dettò le regole del primo monachesimo (ama e conosci). Ci ha insegnato che il tempo non esiste. Noi viviamo il presente di Dio, ricordiamo il passato e non sappiamo nulla del domani (cras latina kar-ash zumera = forza di Dio). Gesù, Geshub = LegnoPreghiera (in zumero) è il primo buon pastore ed io riconosco la sua voce e lo seguo. Segue Gesù chi lo ama e conosce ciò che ci insegna. Il primo papa agostiniano della storia è stato missionario in Perù, uno dei più poveri Stati del mondo, come ho constatato trent’anni fa; là ho bevuto il latte intero più buono del mondo che spiega perché chiamiamo via Lattea la nostra Galassia. Là Leone XIV (laureato in matematica e filosofia) prova che la Madre di Dio, alla quale è devoto come sant’Agostino, e Dio vogliono bene alla Chiesa e l’assistono. Come potrà prevalere il lupo sulla Chiesa di Dio buon pastore? Papa Francesco fu amico di Roberto Francesco Prevost e lo incaricò di selezionare i vescovi da far cardinali. Questo prova la potenza dello Spirito Santo e dimostra la modalità che ha reso il conclave una questione di un giorno. La conoscenza e l’amore fanno lo Spirito Santo. Carlo Forin http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=163&cmd=v&id=25078 Abbonamenti 2025 a Tellusfolio|Aperta la sottoscrizione Dalla Sicilia Giuseppina Rando apre le sottoscrizioni per l’abbonamento a Tellusfolio per l’anno 2025. Ne diamo subito notizia a tutti, piacevolmente sorpresi come al primo incontro e ringraziando per il preziosissimo dono. Come d’abitudine, andremo di seguito via via elencando tutti gli altri – collaboratori, sostenitori e lettori – che nel corso del nuovo anno decideranno di concorrere a questa intrapresa. • Maria L., Velletri (RM) • Paola Mara D.M., Cosio Valtellino (SO) • Silvia C., Verrua Savoia (TO) • Sandra C., Roma • Marisa C., Lucca • Barbarah G., Pavia • Enea S., Morbegno (SO) Per la sottoscrizione è disponibile il tradizionale bonifico bancario, con accredito sul conto corrente intestato a LABOS Morbegno: IBAN: IT48 T030 6909 6061 0000 0163 708 BIC: BCITITMM (per gli accrediti dall’estero) Oppure tramite PayPal o carta di debito o di credito: Abbonamento Tf € 30,00 Abbonamento Tf importo libero Per quanti – perché appena sopraggiunti al nostro crocevia o perché semplicemente smemorati – si chiedessero significato e contenuto di questo ‘abbonamento’, ricordiamo che si tratta di un modo semplice ma fattuale di com-partecipare alla conduzione e gestione del giornale web. Una ritualità del tutto libera e spassionata che ne consentirà appunto la fruizione per tutti per un altro anno ancora... Morbegno, 17 dicembre 2024 http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=104&cmd=v&id=24980 Il “Comitato Si Meazza” conquista l’Anteo|di Mauro Raimondi In questi anni, come sapete, vi ho spesso parlato del destino di San Siro, un argomento che mi sta molto a cuore e che mi addolora profondamente. Di conseguenza, il 12 aprile non potevo mancare all’assemblea pubblica indetta dal Comitato Si Meazza che si è tenuta al cinema “Anteo” con una grandissima affluenza di pubblico, tanto che i responsabili della struttura hanno dovuto spostare l’incontro nella Sala President, più ampia di quella inizialmente prevista. A fare gli onori di casa sono stati Claudio Trotta, che con la sua Barley Arts è uno dei maggiori organizzatori di concerti in Italia, e Luigi Corbani, presidente del Comitato, che ha iniziato il suo intervento con le affermazioni del Sindaco Sala del 24 giugno 2019, quando definì San Siro lo “stadio più iconico del mondo”. Chiedendosi come mai abbia cambiato idea, Corbani (che è stato vice sindaco di Milano e quindi possiede un’approfondita esperienza amministrativa, oltre che politica), con chiarezza e dovizia di particolari ha espresso i “25 imbrogli” per cui l’operazione di demolizione deve essere legalmente bloccata, riprendendo degli argomenti che Gianni Barbacetto, presente in sala, ha illustrato su il FattoQuotidiano. Definendo una “bufala” la vetustà dello stadio addotta dall’Agenzia delle Entrate nella valutazione del prezzo di San Siro, visto che è stato scelto dallo stesso sindaco come sede di inaugurazione delle Olimpiadi Invernali del prossimo anno e che è stato riammodernato per i Campionati del Mondo del 1990 e per la finale di Champions del 2016, Luigi Corbani ha presentato un lungo elenco di gravi irregolarità: una capitalizzazione effettuata a metà; volumetrie errate (in quanto considerano anche spazi pubblici); aree destinate alla costruzione tre volte maggiori rispetto alla legge (sono previsti un’alta torre, l’ennesimo centro commerciale, abitazioni per 165.000 metri quadrati di costruzioni); necessità di apportare varianti al piano regolatore da parte del Comune; danni erariali (San Siro produce reddito: solo per i concerti, 12 milioni di euro l’anno); la mancanza di un concorso o di un bando pubblico. Oltre alle questioni tecniche (che per la loro complessità mi limito a elencare), il presidente dell’Associazione Si Meazza ha fatto poi emergere le scatole cinesi che legano la demolizione e la ricostruzione dello stadio agli interessi delle società statunitensi che possiedono Inter e Milan, nell’ambito di un’operazione immobiliare e speculativa dalla dimensioni enormi. Allargando poi la questione all’etica, Corbani ha sottolineato come la politica abbia il dovere di rispettare le leggi, di preservare un bene comune come San Siro, di difendere gli interessi della collettività di fronte a quelli dei privati. Evidenziando anche che, della demolizione, il sindaco non abbia mai parlato nei suoi programmi elettorali (al contrario della riapertura dei navigli…) e di come sia stato rifiutato di sottoporre la decisione a un referendum. Tutto questo, per Corbani, offende la dignità dei cittadini, della cultura democratica della nostra città. E deve allarmare anche gli appassionati di calcio, che per assistere alle partite in uno stadio sempre più concepito come luogo per vip, si troveranno dei prezzi ancora più alti degli attuali (come all’Allianz Stadium di Torino). L’intervento di Corbani è stato spesso interrotto dagli applausi del numeroso pubblico, molto attento e partecipe, nonché sempre più indignato. Una partecipazione che ci ha davvero colpito e che sento molto forte in città, nonostante la pesante campagna mediatica che, come è stato affermato dagli organizzatori, negli ultimi mesi ha visto tutti i principali quotidiani e organi di informazione schierati con il progetto insieme alle opposizioni in Consiglio Comunale (il che dovrebbe fare riflettere le forze di Sinistra...), e le affermazioni del sindaco Sala che ha sostenuto di avere i cittadini dalla sua parte senza mostrare alcun dato concreto a riguardo. Dopo il presidente del Comitato sono seguiti altri brevi interventi tra cui quelli di Roberto Biscardini (che ha definito la ristrutturazione perfettamente in linea con l’innato “buon senso” milanese) e Lucia Tozzi, autrice dell’imperdibile libro L’invenzione di Milano, che ha messo in evidenza come le due società calcistiche abbiano debiti altissimi (il Milan di 300 milioni circa di euro, l’Inter addirittura 700), che verranno appianati proprio grazie a un’operazione che non ha nulla a che fare con il calcio perché ai fondi statunitensi interessa solo il profitto e non il destino dei club. Una speculazione contro i veri appassionati di calcio e contro la città intera, che il Comitato combatterà in tutte le sedi opportune. http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=134&cmd=v&id=25060 Asmae Dachan. Le sfide delle donne in Siria|“La nostra è stata una quotidiana lotta nonviolenta” «Da Harasta ad Aleppo, da Homs a Damasco, le donne siriane sono sempre state attive durante tutta la rivoluzione. Non hanno preso parte all’ultima offensiva militare che ha portato alla caduta del regime, ma è in ambito sociale, economico, culturale, giuridico che hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo fondamentale, dando un contributo silenzioso e indispensabile. Ecco le loro voci, dopo la caduta del regime». Asmae Dachan (da Facebook, 01/04/2025) »» Il mio reportage sulle donne della Siria per SyriaUntold حكاية ما إنحكت Reportage e foto: Asmae Dachan Tradotto da Marta Bellingreri Artista: Zena El Abdalla http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=149&cmd=v&id=25054 Asmae Dachan. Siria madre in lutto per i suoi figli Quello che sta accadendo in Siria è drammatico. Dopo il brutale attacco da parte di sostenitori del regime contro uomini appartenenti alle forze di sicurezza nazionale nella città costiera di Latakya, considerata tra le roccaforti di Assad, che ha provocato oltre 125 vittime, si è scatenata quella che il Diritto internazionale definisce punizione collettiva. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani il bilancio è di oltre 1.000 vittime, tra cui ben 745 civili. Non si può parlare di reazione, né di risposta, perché questa eventualmente avrebbe dovuto coinvolgere solo uomini armati. Qui si tratta di una mattanza di civili, tra cui molti bambini, famiglie inermi uccise solo per la loro comune appartenenza etnica, per essere alawiti, come Assad e i suoi sostenitori. Questo è esecrabile e inaccettabile e tradisce tutti i principi e i valori, come l’unità della Siria e dei siriani, per cui migliaia di persone negli ultimi 14 anni hanno dato la vita. La spirale di violenza va fermata subito. Vanno ricercati, arrestati e processati tutti i responsabili. (Processati da chi, in un Paese dove il sistema della Giustizia non è ancora ripartito?) Nessuno si illudeva che non ci sarebbero state violenze nel dopo regime, ma usare gli stessi comportamenti di chi per mezzo secolo è stato carnefice è aberrante. Era prevedibile anche che gli attori stranieri che hanno interessi in Siria non si sarebbero dati per vinti tanto facilmente. I Siriani vogliono una Siria in pace, libera e inclusiva, non vogliono violenza e divisioni settarie e lo continuano a dimostrare, come è accaduto ieri a Homs, creando cordoni di protezione intorno ai quartieri alawiti. È altresì esecrabile vedere chi gioisce, imputando a tutta la comunità alawita le colpe dei torturati e assassini del regime. Da più parti sono stati lanciati appelli per la cessazione delle armi e per la condanna incondizionata di tutte le violenze, esprimendo al contempo condoglianze per tutte le vittime. La spirale di violenza va fermata subito, i civili vanno tutelati e i carnefici perseguiti. La Siria è una madre in lutto per i suoi figli, tutti i suoi figli. Dopo 54 anni di regime e 14 di guerra è il tempo di curare le ferite, non di infierirne di nuove. La strada verso la pace e la democrazia è in salita, ma non impossibile. In nome di tutti i siriani. Asmae Dachan (da Facebook, 09/03/2025) http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=149&cmd=v&id=25035 Asmae Dachan. Siria …la speranza di un nuovo inizio Sul numero di gennaio di Confronti, con richiamo in copertina, ho scritto della nuova fase che sta vivendo la Siria. «Gli interrogativi e i timori superano di gran lunga le certezze. Le paure sono molte, ma i siriani, nel loro realismo, vogliono essere fiduciosi. Ci sono troppe ferite da curare e nessuno ne vuole di nuove». Reportage da Homs e Damasco «È come un salotto aperto sulla strada. In mano un tasbih, un rosario islamico, sul volto i segni di un dolore che difficilmente le parole possono descrivere. “Sono rimasto solo, l’intero quartiere di Khaldiya è in macerie, non è tornato quasi nessuno. Questa non è pace, è come guardare la morte da sopravvissuti e dover aspettare il proprio turno, desiderando che arrivi presto"». Su VITA non profit scrivo del ritorno dei siriani in Siria. Asmae Dachan (da Facebook, 04/02/2025) http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=149&cmd=v&id=25014 Carlo Forin. IL, nome del Padre In questa domenica della Presentazione al Tempio del Figlio di Dio Gesù sento il dovere di annunciare il nome zumero del Padre nostro: IL, imparato da Robert A. Di Vito in Studies in third millennium sumerian and akkadian personal names. The Designation and Conception of the Personal God, pubblicato a Roma nel 1993 dall’Editrice Pontificio Istituto Biblico. Per la precisione, De Vito, da pag. 235, introduce The element IL con l’espressione ILUM, che non distingue IL-UM. «There are certain syntactically conditioned positions in which the element il is simply ambigiguous: beyond the “high god” il, it can also represent merely the appellative ilum “god” (Ci sono certe posizioni sintatticamente condizionate nelle quali l’elemento il è semplicemente ambiguo: sotto l’“alto dio” il, può anche rappresentare meramente l’appellativo ilum “dio”)». Guidato dallo Spirito di Dio e con lo studio ulteriore della “parola di Dio” posso chiarire: IL è il nome personale del massimo dio zumero, MU significa “parola”; (gi)um, a rope made of reeds or rushes; vine (cf., umu). –um (cf., -gu10-um 1.sg. possessive suffix plus enclitic copula –am3 (example: masda2- gu10-um, ‘he is my dependant’ –egli è mio dipendente), ovvero il-um, “mio dio”. La circolarità della lingua zumera viene espressa al top dall’espressione IL-UM = mio Dio che unisce il nome personale del massimo dio con la sua parola. La luce salvifica della parola del Figlio di Dio, Gesù, in zumero Geshub, AlberoPreghiera, con l’unificazione della via di Terra che porta al Cielo grazie al sacrificio della Croce viene celebrata con la presentazione al tempio fatta da Maria vergine e da Giuseppe il 2 febbraio. Carlo Forin http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=163&cmd=v&id=25013 Asmae Dachan. Rinascere nella cauta speranza|Reportage su “L’Espresso” in edicola Sul nuovo numero de L’Espresso in edicola da oggi il mio reportage dalla Siria “Rinascere nella cauta speranza”. «A circa due mesi dalla caduta di Assad sono molti i giovani che abbandonano le armi e le famiglie che fanno rientro da altre città e dall’estero. Anche tra i poliziotti e i militari in molti hanno abbandonato le divise e hanno risposto alle convocazioni per la taswie, la resa pacifica. Chi non è stato riconosciuto tra i colpevoli di torture e abusi nei rami dei mukhabarat, i servizi segreti, o delle carceri ha avuto l’aman, la garanzia che non subirà ritorsioni». Cosa lascia la guerra? Harasta, Ghouta orientale, un’area colpita anche dai bombardamenti chimici nel 2013. Qui non torna ancora nessuno. »» Video Asmae Dachan (da Facebook, 23-24/01/2025) http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=149&cmd=v&id=25006 Carlo Forin. Amiloidosi Il fotografo Oliviero Toscani è stato ammazzato dall’amiloidosi, una malattia che colpì anche me nel 2008, ma in forma non irreversibile. Perciò nel 2025 posso raccontarlo. Il popolo riassume così questo male: chi ne è colpito può continuar a camminare senza cervello. Io amo il mio cervello come me stesso. Nel 2008 stesi un diario di quell’autunno che www.tellusfolio.it mi pubblicò. Il 4 ottobre postai una preghierina per san Francesco a Dio, con la richiesta di allontanare sorella demenza da me, ma pronto alla sua volontà. Nel dicembre 2008 il centro medico del san Matteo di Pavia decretò il male non irreversibile ed io gioisco ancora da allora, 17 anni dopo. Non posso dire adesso che cosa avrei fatto davanti ad un esito alternativo di morte mentale, perciò vado cauto nel mio giudizio sul comportamento laico del fotografo, reso famosissimo da Benetton. Se io avessi continuato a credere in Dio, come faccio dal 2003, sarei stato su di una via alternativa al fotografo Oliviero Toscani, che ha detto al suo medico: la vita è la malattia. La vita resta alternativa alla morte anche dopo la morte. Questa è la mia fede: io sono un pensiero di Dio, il fuoco della mia vita; adesso sono una fiammella serena dello Spirito di Dio. Chiedo al mio autore di confortare le anime con pensieri di morte e di accompagnarle nel trapasso alla vita che non finisce, ma gioisce per sempre in Lui. Carlo Forin http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=163&cmd=v&id=25002 Asmae Dachan. Anni e anni di carri armati alle porte delle città siriane Molti carri armati sono stati rimossi in queste settimane dagli ingressi delle città siriane. Qui siamo alle porte meridionali di Daraa. “Abbiamo pagato col nostro lavoro, con le nostre tasse, le armi con cui Assad ci ha ucciso e ha distrutto il nostro Paese. Invece di investire per far crescere la Siria, ci hanno derubati per radere al suolo gran parte del Paese. Questi mezzi sono stati parte dell’incubo che abbiamo vissuto per anni e anni”. Asmae Dachan (da Facebook, 12/01/2025) http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=149&cmd=v&id=25001 Asmae Dachan. Il sogno di una vita normale|Tra reportage e viaggio intimo Tra i bellissimi incontri che ho fatto ad Aleppo c’è quello con Muna Tajo, farmacista, artista, attivista e scrittrice. Ci siamo scambiate le opere ed è stato molto emozionante, ma la cosa ancora più emozionante, quando mi sono presentata, è stata scoprire che Dachan era il cognome del fidanzato della sua amica e storica compagna di banco. Sì, in una città che prima della guerra contava cinque milioni di abitanti, ho ritrovato la compagna di scuola e amica di mia madre. Non si vedono da più di cinquant’anni, ma non si sono mai dimenticate l’una dell’altra. Su Valigia Blu ho aperto il mio cuore. Che cosa significa per me essere in Siria, cosa vedo, cosa sento. Perché questo è un reportage importante, in un momento storico tanto atteso, quanto inaspettato, ma è anche un viaggio intimo, personale, una ricerca delle mie radici. Grazie ad Arianna Ciccone per l’opportunità. »» “Il sogno di una vita normale. Reportage dalla Siria” Asmae Dachan (da Facebook, 11/01/2025) http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=149&cmd=v&id=24998