Sabato , 07 Dicembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Scuola > Obiettivo educazione
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Asmae Dachan. Il terrorismo spiegato a mio figlio
18 Gennaio 2015
 

Ha tredici anni e con il libro di storia, aperto sul capitolo dedicato all’illuminismo mio figlio mi guarda e dice:

– Mamma, mi piace molto questa parte della storia, perché non ci sono guerre, si parla di libertà e di grandi idee.

Oltre a tanta Juventus, in quella testolina ci sono davvero bei pensieri. È un piccolo individuo che si sta formando e le sue inclinazioni e attitudini naturali stanno emergendo un passo alla volta, anche grazie agli studi.

– Vorrei parlare sempre di cose belle. Perché un ragazzo come me deve trovarsi a rispondere alle domande sul terrorismo, a spiegare che non c’entra niente con quello che dice la televisione?

Bella domanda, specie se fatta ad una mamma giornalista e ‘quelli della televisione’ sono colleghi che leggono notizie e mostrano servizi, video e immagini, spesso drammatiche, che arrivano ogni giorno dal mondo. Bei tempi quando andavo a scuola io e le uniche domande che mi facevano insegnanti e compagni erano “perché non mangi il panino col prosciutto” e “ti chiami Asmae perché soffri di asma”? Nell’ultimo ventennio le cose sono cambiate, in Italia sono aumentati gli stranieri, anche musulmani, nel mondo il numero delle guerre è cresciuto invece che diminuire e la cronaca è costellata di eventi terribili che vengono raccontati ormai in tempo reale attraverso tutti i dispositivi che, anche i nostri figli, hanno a portata di mano: non più solo giornali, radio e tv, ma anche internet sui tablet e telefonini.

Bei tempi anche quando ai figli si compravano costruzioni e palloni, evitando le armi giocattolo, finché poi non sono arrivati i videogame che, tramite rapidi gesti delle dita fanno ‘giocare alla guerra’ senza nessuna consapevolezza di cosa significhi davvero e degli orrori che produce. Orrori che oggi entrano nelle nostre case e nelle nostre vite senza filtro, spesso senza una vera mediazione. Ampio spazio ovunque agli atti, alle dichiarazioni minatorie e ai video (trasmessi spesso senza alcuna verifica sull’attendibilità) di terroristi e guerrafondai e marginalità o perfino silenzio sulle guerre che stanno sterminando intere popolazioni.

Così, solo nell’ultima settimana, oltre alle vittime dei bombardamenti che mai, negli ultimi quattro anni, sono cessati in Siria, decine di profughi sono morti assiderati nelle tendopoli; uccisi dal freddo soprattutto bambini e anziani. In Nigeria le milizie di Boko Haram avrebbero ucciso in un solo giorno oltre 2mila persone e la lista dei morti dimenticati nel mondo è ancora lunga. Morti innocenti vittime del terrorismo di cui si parla, a volte persino in modo strumentale per propaganda politica e morti innocenti vittime di guerra lasciati all’oblio.

Come si racconta tutto questo a un bambino, ad un adolescente? Perché purtroppo questi discorsi vanno affrontati. Lo si fa trasmettendo alcuni valori fondamentali, primo tra tutti la sacralità della vita umana, con il conseguente ripudio di ogni forma di violenza, del terrorismo e della guerra. Si spiega che il terrorismo è padre e allo stesso tempo figlio della guerra, che chi commette questi atti non ha un Dio in cui credere, né tantomeno una religione a cui si ispira, ma è un assassino senza valori, senza fede, senza una morale. Si ribadisce infinite volte che come esseri umani abbiamo il dono della razionalità e della parola e sono quelli gli strumenti con cui dobbiamo agire e le fonti che devono dettare i nostri comportamenti. Si insegnano ogni giorno principi come la legalità, il rispetto, la democrazia, il pluralismo che regolano i rapporti tra individui e comunità e portano ad un’armonia sociale. Si parla del bene e del male, di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Il miglior messaggio che si può dare è senza dubbio il buon esempio, il comportamento di ogni singolo giorno, che permette di trasformare la teoria delle regole in pratica.

Oggi però accade che molti bambini vedano associata la propria immagine, la propria appartenenza, le proprie origini, a quella galassia di sigle e nomi che commettono crimini ignobili contro l’umanità, trovandosi spesso in una sorta di incubo, a doversi dissociare, discolpare per qualcosa a cui non sono mai stati minimamente vicini. Penso a quei bambini musulmani che di fronte agli sconvolgenti fatti di cronaca che angosciano grandi e piccoli si trovano spesso a dover affrontare un tema, quello del terrorismo, che non dovrebbe mai e poi entrare nella vita di un bimbo. Si trovano a dover rispondere alle domande, alle paure e perplessità di amici e a volte di adulti che chiedono spiegazioni, che hanno bisogno di capire, che vogliono essere rassicurati sul fatto di non avere a che fare con un potenziale pericolo. I bambini non sono mai un pericolo e non dovrebbero subire la gogna per la loro appartenenza etnica, sociale o religiosa, nemmeno quando adulti spregiudicati e senza cuore li trasformano in soldati: in quella situazione sono doppiamente vittime perché è stata rubata loro l’infanzia e si trovano sbarrate le porte del futuro.

Il terrorismo non si spiega agli adulti, perché ci sono troppi misteri e contraddizioni e tantomeno si spiega ai bambini. Si può solo aiutarli a capire che è un male, il peggior male che affligge l’umanità.

 

Asmae Dachan

(da Diario di Siria, 17 gennaio 2014)


Articoli correlati

  Vetrina/ Asmae Dachan. Farò del mio dolore inchiostro
  Asmae Dachan. La vita da incubo di una giovane in una tendopoli siriana
  Asmae Dachan. Siria: Dipingere sulla morte, la storia di Akram
  Asmae Dachan. Il mio incontro con Papa Francesco
  Sana, la ragazza uccisa dal padre in Pakistan
  Ordine Giornalisti Marche. Il premio "A passo di notizia" ad Asmae Dachan
  Asmae Dachan “nella tana degli uomini bomba”
  Il dramma della Siria contemporanea nel romanzo di Asmae Dachan
  Asmae Dachan. Partenza da Ancona: cos’è un confine?
  Asmae Dachan. La nebbia, una buona compagna di viaggio
  Siria, tra macerie e speranza: incontro a Recanati
  Onsur. Poesia e musica a sostegno del popolo siriano
  Asmae Dachan. Sono un poeta che ha prestato la sua anima alla morte
  Asmae Dachan. Omar e Salman, un appello per le voci di pace dell’Iraq
  Asmae Dachan. “Allah, la Siria, Bashar e basta?”, recensione dell’opera di Alberto Savioli
  Eventi/ Whats Art. Poesia e musica sulla migrazione
  Asmae Dachan. Hassun, la vita dopo la morte
  In libreria/ Asmae Dachan. Noura
  Asmae Dachan. Siria, la favola vera del bimbo e l’uva
  Onsur. La fame non aspetta
  Un progetto poesia con “Girasoli di mare” al “Donegani” di Sondrio
  Asmae Dachan. Siria, otto anni dopo
  Asmae Dachan. Da cosa fuggono i civili siriani?
  Eventi/ “Girasoli di mare” a Macerata, sabato 18 giugno
  Asmae Dachan. “Figlie di un dio minore”, un reportage che pone interrogativi
  Maria Lampa. “Il silenzio del mare” di Asmae Dachan
  Asmae Dachan. Uno studente mi ha chiesto…
  Vetrina/ Patrizia Garofalo. A.D. 2012, Siria
  “Giornalisti del Mediterraneo”. Ad Asmae Dachan il premio della giuria
  Asmae Dachan. Siria, “sfollati verso il cielo”
  Asmae Dachan. “Non sono presente fisicamente, ma anche io partecipo alla giornata di ecumenica preghiera”
  Asmae Dachan. Dall'altra parte del mare
  Asmae Dachan. “Ho l’obbligo di rispondere alle affermazioni dell’on. Giorgia Meloni”
  Asmae Dachan. Di armi chimiche, di bombe a stelle e strisce e di gattini orfani
  A Patrizia
  Video-intervista a Vanessa Marzullo di Asmae Dachan (2012)
  Premio giornalismo “Universum Donna” ad Asmae Dachan, ambasciatrice di pace
  Asmae Dachan. Il klashen e il triciclo nello stesso baule
  Asmae Dachan. Lettera a Mohamed Bouazizi da un’attivista siriana
  Lidia Menapace. Considerazioni (d'autunno nel 2015)
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.9%
NO
 29.1%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy