Mercoledì , 13 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Amedeo Barletta. La bozza Vassallo - Ceccanti e l’eterno dibattito sul sistema elettorale
Salvatore Vassallo e Stefano Ceccanti
Salvatore Vassallo e Stefano Ceccanti 
15 Novembre 2007
 

La bozza Vassallo rappresenta un tentativo di mettere d’accordo un po' tutti sulla riforma del sistema elettorale. Si tratta di un’aspirazione forse pregevole e sicuramente legittima; inoltre il sistema proposto è persino migliore di tanti altri modelli dalle fattezze poco chiare introdotti nel dibattito pubblico. In un paese, il nostro, dove l’inventiva applicata ai sistemi elettorali ha riscosso sempre un notevole successo, in un panorama politico sovente compiaciuto da dibattiti autoreferenziali che parlano al ristretto mondo della politica senza intercettare né gli interessi né i bisogni del paese reale.

Il discussion paper realizzato da Vassallo individua i seguenti obiettivi di fondo per la riforma elettorale, tentando di dimostrare come il sistema ipotizzato possa servire al meglio tali interessi ed aspirazioni comuni. Gli obiettivi sono: 1) consentire agli elettori di giudicare la qualità dei singoli candidati al parlamento; 2) ridurre la frammentazione, garantendo un pluralismo partitico moderno; 3) preservare la dinamica bipolare; 4) senza rendere però ineluttabile la formazione di coalizioni pre-elettorali artificiose, prive di coesione programmatica.

La vicenda politica italiana degli ultimi 15 anni dimostra come il compito non sia facile. Posto che i sistemi elettorali da soli sono difficilmente idonei a produrre effetti taumaturgici, il tentativo di inventare ed introdurre modelli nuovi non è sovente votato al successo.

Dopo aver sperimentato ai più svariati livelli i più svariati sistemi elettorali, può con un certo margine di certezza sostenersi che nihil novi sub sole e che i modelli classici (e ci riferiamo al proporzionale puro o al maggioritario anglosassone) continuano ad apparire gli unici capaci di garantire comprensibilità e funzionalità democratica e che monstri elettorali dalla complicata esplicazione spesso non fanno altro che confondere una opinione pubblica sempre più lontana (perché allontanata!) dalla politica, nonché alimentare un dibattito dai toni asfittici ed autoreferenziali.

Personalmente ritengo che l’elezione di un’assemblea parlamentare non serve tanto ad eleggere dei governanti, quanto ad eleggere un Parlamento, appunto, che è lo strumento ideato dal costituzionalismo per controllare i governanti e adottare, attraverso un procedimento pubblico e garantito, degli atti generali e astratti; va ricordato come il valore del pluralismo democratico debba essere garantito all’interno della società (e semmai nell’accesso ai mezzi di informazione) e non debba essere l’obiettivo necessario di un sistema elettorale.

Quest’ultimo serve semplicemente ad eleggere un Parlamento secondo metodo aperto e democratico, quel metodo appunto che piuttosto che garantire la rappresentanza di tutti in un’assemblea, deve garantire i meccanismi di partecipazione popolare al governo della cosa pubblica, attraverso processi di selezione maggioritari (nel senso che sono i più a decidere e non i meno), gli unici capaci di determinare in maniera chiara le responsabilità del governo e quelle dell’opposizione - altrettanto necessaria al buon governo di un paese quanto lo è la maggioranza!

Rispetto a tale idealtipo il classico del parlamentarismo occidentale è quello Westminster, il Parlamento inglese, eletto con un sistema maggioritario uninominale ad un turno che nella sua linearità permette di eleggere il rappresentante di una circoscrizione e di bocciare i concorrenti meno graditi.

Il modello proposto da Vassallo, così lontano dalla classica linearità dal modello first past the post, tradisce, inoltre, il primo degli obiettivi indicati dallo stesso studioso che non è poi altro che il nocciolo duro della Democrazia: giudicare i singoli candidati, eleggendoli e bocciandoli. Nel modello di Vassallo ciò non avviene o non lo avviene abbastanza, non essendo il modello proposto in grado di consentire in maniera piena il controllo democratico dei cittadini, in tal senso non essendo dissimile dal “sistema Calderoli”.

Come tipico dei modelli proporzionali a lista bloccata, quale è il modello proposto dal Vassallo–Ceccanti, si lascia ai redattori delle liste ed ai decisori delle candidature il ruolo di gate-keeper del Parlamento.

La composizione dell’Assemblea parlamentare, infatti, tranne che nelle percentuali, rimane nelle mani dei compilatori delle liste… quasi in un accordo garantito (di tutela della reciproca sopravvivenza) con il quale vengono accomodati gli interessi degli oligopolisti del sistema politico. Si limita in tal modo la possibilità di espressione di preferenze degli elettori, come già avviene nel sistema vigente, non consentendo nemmeno, come avviene invece nei sistemi maggioritari puri, di determinare con chiarezza chi debba essere escluso dall’accesso al seggio parlamentare.

Siamo dinanzi ad un sistema ad accesso proporzionale con recupero quasi garantito dello sconfitto nella sfida uninominale. Ad essere eletti sono, infatti, non solo coloro che ottengono la maggioranza relativa nei collegi, ma anche gli sconfitti, sino a concorrenza dei posti, sulla base del recupero dei migliori perdenti.

Ove non accompagnato da un sistema serio di primarie per la determinazione dei singoli candidati uninominali (nonché dei candidati presenti nelle liste dei singoli partiti) il sistema rimane bloccato, restando nella disponibilità delle segreterie di partito la selezione grosso modo dell’intera classe dirigente, più o meno come accade nel tanto vituperato “sistema Calderoli”.

Assai meglio dunque appare rivolgersi alla classicità di un modello maggioritario che appare rispondere alle richieste del paese ed alla volontà degli italiani, come certificato in più d’una consultazione referendaria.

 

Amedeo Barletta

(da Notizie radicali, 14 novembre 2007)


Articoli correlati

  Raniero La Valle. La legge beffa
  Claudia Osmetti, Domenico Letizia. Doveri di Libertà
  Via la cattiva modifica della Costituzione; adesso via la pessima legge elettorale!
  Anna Finocchiaro e Luigi Zanda. Forse non tutti pensano che il Porcellum vada archiviato
  Benedetto Della Vedova. Difendere il bipolarismo
  Arriva col treno l'ultimo numero del GAZETIN
  A Roma il 20 febbraio, Assemblea per l'Uninominale
  MayDay! 'Allarme rosso' per la legge elettorale
  Mario Staderini. Come nelle dittature
  LeG. Mai più alle urne con questa legge
  Lega per l'uninominale. I nuovi organi e le decisioni prese
  I vescovi ci indicano la retta via proporzionale per le migliori istituzioni?
  Martina Simonini. Così è se vi pare (o anche se non)
  Siamo su “Scherzi a parte”?
  Andrea Pertici. Il pasticcio sulla legge elettorale e le prospettive per l’immediato futuro
  Enea Sansi. Franceschini, gli impegni, Pannella, il referendum
  Maurizio Turco. Legge Elettorale: solo convenienze, mai convinzioni, tantomeno legalità
  Felice Besostri. Un popolo “archepensevole” (in senso orwelliano)
  Appello per l'uninominale
  Lidia Menapace. Quale democrazia?: paritaria, di genere o rappresentativa?
  Giuseppe Civati. A proposito delle commissioni (e della legge elettorale)
  Berlusconi e Veltroni favorevoli al maggioritario uninominale
  Ricette veloci. 1 - La legge elettorale
  Felice C. Besostri. Prepariamoci a battere il semi-presidenzialismo
  Giuseppe Civati. Breve riflessione politica sulla legge elettorale
  Radicali Italiani. I tagli possibili alla casta di cui nessuno parla
  ADUC. Tagliare il numero dei Parlamentari?
  Legge elettorale. Sì all’appello di Italia Unica contro Italicum
  La soluzione per la legge elettorale che aspettiamo da otto anni
  Valter Vecellio. Riforma americana e anglosassone
  “Non lasceremo sopravvivere questa indegna legge”
  Vincenzo Donvito. Spending review ed election day
  Claudio Madricardo. “L’Italicum come il Porcellum. È incostituzionale”
  Felice Besostri. Il gioco delle tre tavolette
  Critica liberale. Riforme elettorali ed istituzionali
  Uninominale e maggioritario. Il sistema elettorale radicale
  Emanuele Rigitano. Sistema elettorale: i particolari faranno la differenza
  A proposito della reintroduzione del proporzionale
  Vincenzo Donvito. Contro il Parlamento dei nominati dal potere. Non mollare!
  Lidia Menapace. Oltre gli auguri: vi parlo del sistema elettorale
  Andrea Ermano. Il percorso misterioso
  Perché voterò e voterò no ai tre referendum elettorali del 21 e 22 giugno
  Francesco Verducci. Abrogare il Porcellum e tornare alla “legge Mattarella”
  Marco Pannella. L'uninominale secca
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy