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A sostegno della deputata afgana Malalai Joya. Giovedì 21 giugno a Milano
20 Giugno 2007
 

In difesa di Malalai Joya (foto), una voce dell'Afghanistan democratico, il Cisda (Coordinamento italiano a sostegno delle donne afghane), le Donne in nero e Bastaguerra invitano a un presidio a sostegno della deputata democratica espulsa dal parlamento afgano, che si terrà a Milano il 21 giugno 2007 con inizio alle ore 18 in piazza Cordusio.

Per non ignorare il coraggio di Malalai Joya.

Per non lasciare soli i democratici afghani.

Il presidio si terrà in contemporanea in altre città: Roma, Viareggio, Barcellona, New York, Melbourne.

* * *

Malalai Joya è divenuta celebre nel 2003 quando pronunciò il suo primo intervento al parlamento afgano, la Loya Jirga, riunitasi per stendere la carta costituzionale; Malalai denunciò l'allarmante presenza nella Loya Jirga di signori della droga, signori della guerra, fondamentalisti e criminali.

Grazie al suo forte radicamento nel territorio, al suo lavoro concreto a sostegno della popolazione, alla sua attività a favore delle donne, al suo impegno per la democrazia e i diritti, nelle presidenziali del settembre 2005, Malalai Joya fu eletta, giovanissima e con larghissimo consenso, al parlamento afghano.

Anche in questa sede Malalai, nonostante le continue minacce di morte e gli attentati subiti, non è mai venuta meno all'impegno preso con la sua gente, alla lotta per la democrazia e per i diritti e alla denuncia dei criminali fondamentalisti che ancora oggi detengono il potere nel Paese - dentro e fuori dal governo - sostenuti e legittimati dalla politica Usa e dei suoi alleati. Ogni volta che ha potuto, Malalai Joya ha preso la parola per dar voce al popolo afghano oppresso, alle donne che continuano a vivere sotto la minaccia di un regime misogino, reazionario e oscurantista. Mentre il governo statunitense si pavoneggia di aver liberato le donne afghane, le carceri sono colme di donne accusate di adulterio, per aver rifiutato un matrimonio combinato o perché hanno abbandonato un marito violento.

Pochi giorni fa sono state uccise due giornaliste afghane: Shakiba Sanga, presentatrice televisiva, e Zakia Zaki, giornalista radiofonica, nota per le sue posizioni contro i signori della guerra.

Esattamente un mese fa (21 maggio) con un atto illegale, Malalai Joya è stata espulsa dal parlamento per aver criticato la posizione antidemocratica, criminosa e fondamentalista della grande maggioranza dei parlamentari afgani.

A sostegno di Malalai Joya si stanno svolgendo numerose manifestazioni in tutte le principali città afghane: a Kabul, a Jalalabad, a Farah, a Herat, a Pul-e-Kmuri centinaia di donne e uomini sono scesi per le strade rischiando la loro incolumità.

Chiediamo a tutte le forze democratiche in Italia - alle istituzioni, ai partiti, ai sindacati, alle associazioni - una presa di posizione decisa a favore di Malalai Joya la cui vita è in grave pericolo.

Chiediamo che venga posta la massima attenzione alla vicenda, che venga fatta pressione affinché Malalai venga reintegrata nel suo incarico e perché venga garantita la sua sicurezza personale.

Chiediamo che venga amplificata la denuncia di Malalai contro i criminali che siedono al parlamento afghano e che si ottenga la costituzione di un Tribunale Internazionale.

Chiediamo di sostenere democratici e democratiche afghane nella loro lotta per la democrazia, la laicità, la giustizia sociale e i diritti umani.

 

Per approfondimenti: www.malalaijoya.com

Per aggiornamenti in tempo reale
e per il calendario dei presidi,

il blog italiano:

http://malalaijoyaitalia.blogspot.com

 

Gabriella Gagliardo

 

[Da Gabriella Gagliardo (per contatti: gabriella.gagliardo@fastwebnet.it) riceviamo e diffondiamo.

Gabriella Gagliardo, insegnante, impegnata nella Flc-Cgil, nell'associazione Iemanjà ed in altre esperienze di impegno civile, è particolarmente attiva nella solidarietà con le donne afgane, e in molte iniziative di solidarietà e per i diritti.

Malalai Joya è una deputata e prestigiosa attivista per i diritti umani afgana; un suo profilo scritto da Giuliana Sgrena è nel n. 1313 de La nonviolenza è in cammino]

 

(da Nonviolenza. Femminile plurale, n. 109 del 20 giugno 2007)


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