Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Marco Lombardi. La “lettera di intenti”: destinatari omessi e metodo discutibile
28 Ottobre 2011
 

Sarebbe stato perlomeno educato che il Presidente del Consiglio avesse indirizzato la “lettera di intenti” per la UE anche al popolo italiano, visto che questo si sobbarcherà tutti gli oneri delle riforme annunciate. Riforme che in alcuni casi ricalcano norme vigenti, magari imprimendovi termini di esecutività più che stringenti.

Ad esempio, entro maggio 2012 il Governo dovrebbe approvare una legislazione che regolerà i licenziamenti per motivi economici nei rapporti a tempo indeterminato. Ora, a parte che in Italia le leggi le approva ancora il Parlamento, colpisce proprio la scadenza di sei mesi. La ribattezzata “libertà di licenziamento” richiederebbe ben altri tempi, costituendo un nodo che solo il dialogo fra le parti sociali potrebbe sciogliere. La deroga all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è d'altronde prevista nella manovra di agosto e già l'accordo tra Sindacati e Confindustria del giugno scorso apriva ad una maggiore elasticità. Si può fare, insomma, ma non con queste intenzioni.

La lettera omette infatti il metodo della trattativa. Un errore di strategia, che riallontana le rappresentanze in conflitto di interesse, con i sindacati colpiti dalla mannaia del governo. Un errore nell'impostare la riforma, poiché in piena stagnazione indebolire le garanzie dei lavoratori senza offrire loro un ritorno in termini di welfare, può soffocarne la produttività e la flessibilità in un disperato trinceramento di posizione. La stessa BCE, sollecitandoci un mercato del lavoro più aperto, ha chiesto di rafforzare anche gli ammortizzatori sociali. Tecnicamente la UE chiama ciò “flessicurezza”, un vocabolo di cui gli italiani conoscono per ora solo il primo termine, cassa integrazione a parte, come dimostra il sempre più raro ricorso al tempo indeterminato nei nuovi avviamenti e lo snaturamento del precariato.

Con margini temporali più ampi e il presupposto del dialogo sociale, ci sarebbero potenzialità per una riforma equa, visto che, nella pratica, tutte le nostre città vivono comunque il dramma di imprese che chiudono con tanti saluti al tempo indeterminato. Bisogna però che il Governo faccia sia un passo indietro, coinvolgendo alla pari le rappresentanze sociali, sia uno in avanti, riguardo la contropartita sulla sicurezza. Si tratterebbe di misure a sostegno della famiglia e dell'individuo, in assenza delle quali si rischia una depressione sociale che vanificherebbe ogni speranza di crescita.

 

Marco Lombardi



Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy