Più che l’affermazione di Bossi mi è dispiaciuto non aver colto bene quale grandiosa idea la cronaca riportasse del ministro degli interni Maroni. Ma la ripeteranno o forse come l’esercizio dell’arco e delle armi non ne sentiremo più parlare. Non ho mai guardato Bossi cogliendone le difficoltà di parola, la gestualità, lo sguardo fisso, anzi di lui mi hanno sempre irritato la supponenza, il figlio che al suo fianco ha finalmente trovato la strada de “il guerriero della luce”, il rito dell’ampolla, la sgangherata articolazione della grande cultura celtica, il Nord e il Sud, il nero e il bianco, le claque fanatiche di cui si circonda.
Ho sentito anche gli applausi di oggi ma è stata un’altra cosa.
L’ho visto vecchio, ho colto le sue parole come un ripetitivo consumato, un organetto messo su troppe volte.
Mi sono dispiaciuta di non sentire più contrarietà né altro di quanto mi ha animato negli ultimi tempi.
L’odore della melma è stato più forte delle sue parole.
Patrizia Garofalo