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Paola Mara De Maestri. Viaggiare sicuri in tempi di crisi
29 Luglio 2009
 

È da poco “scoppiata” l’epidemia “Todomondo”, ovvero quella che sembra essere la notizia “calda” dell’estate riguardo ai viaggi. Si tratta del fallimento del noto tour operator che ha coinvolto numerosi vacanzieri di tutt’Italia, da coloro che sono rimasti a piedi in qualche luogo esotico a quelli che invece della vacanza prenotata e pagata anticipatamente non hanno visto neanche l’ombra. La notizia ha suscitato così tanto clamore che anche il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambillaè dovuta intervenire sulla vicenda, assicurando un accesso facilitato al Fondo di garanzia per i tanti turisti che si sono sentiti “truffati”. Ma andiamo con ordine.

Di Todomondo è qualche tempo che se ne parla in termini allarmistici in televisione, a cominciare da “Mi manda Rai 3” e da “Striscia la notizia”, trasmissioni molto seguite che hanno cercato di allertare i turisti. Ma i clienti affezionati, quelli della prima ora, che hanno viaggiato con Todomondo fin dagli albori e che si sono trovati bene, non hanno dato molta importanza alla cosa. Molti avevano prenotato la vacanza con largo anticipo, come ero abituale fare io, in quanto era consuetudine dell’agenzia di proporre in anteprima a prezzi scontati le offerte per la stagione invernale verso settembre, per l’estate era possibile trovare occasioni già a febbraio. Io e mio marito viaggiamo molto e ci affidiamo a Todomondo da alcuni anni. Abbiamo effettuato viaggi molto belli, in posti straordinari come Bahamas, Messico, Santo Domingo e tante altre mete, con un rapporto qualità-prezzo davvero difficile da trovare anche in rete. La prenotazione poi era facile. Bastava andare sul sito e una volta scelto il pacchetto vacanza bastava compilare l’apposito modello. Nel giro di pochi giorni, dopo aver accertato l’avvenuto pagamento tramite bonifico o carta di credito, si riceveva tutta la documentazione da presentare poi all’aeroporto al check-ine una volta giunti a destinazione al villaggio turistico. C’era poi l’assistenza in loco alla quale rivolgersi per ogni evenienza.

Per questo io e mio marito abbiamo anche quest’anno prenotato la vacanza di luglio a febbraio, non solo per noi ma anche per due nostri amici, con destinazione Rodi. Certo non potevamo prevedere che l’“effetto crisi” si potesse abbattere in tutta la sua crudezza anche su questo tour operator, che ha iniziato la sua attività nel 2005, presentandosi come “il primo tour operator totalmente on line”. Prezzi stracciati e viaggi esotici erano diventati a portata di mano e tanti hanno iniziato a lasciare la classica agenzia sotto casa e a far tutto da soli in rete. I primi anni è andato tutto bene, la piccola agenzia di Gallarate si era fatta conoscere, anche con l’aiuto del “passa parola” in internet tra gli appassionati dei viaggi. Poi nel 2007 si iniziano ad avvertire i primi problemi, anche se ancora nel 2008 ha avuto 158 mila clienti. A marzo di quest’anno, la Ia partners, guidata da Luigi Capello, aveva rilevato il 70% della società da Alessandro Scotti. La Todomondo gli veniva “venduta” come apparentemente sana. Sono bastati però pochi mesi al gruppo di Capello per verificare il reale stato delle cose.

Tornando alla mia vicenda personale, prima della partenza prevista per il 12 luglio era impossibile riuscire a contattare il tour operator. Nessuno rispondeva più al call center e neanche alle email. Ci siamo comunque presentati all’aeroporto di Milano Malpensa, dove abbiamo trovato altri compagni di viaggio allarmati quanto noi. Invece di partire la domenica alle 6:40 del mattino, con un preavviso telefonico durante il quale ci veniva comunicato un cambio di villaggio, ci siamo imbarcati dopo la mezzanotte. Una volta giunti a destinazione, noi che avevamo prenotato la formula “Gold” che prevedeva una serie di servizi aggiuntivi di prima categoria, non abbiamo ricevuto niente di quanto prenotato, anzi, tutti erano sorpresi. Mi sono resa conto successivamente che quello era l’ultimo dei nostri problemi. La vacanza, di due settimane, è andata comunque bene in quanto il mare era splendido e abbiamo girato l’isola in macchina e abbiamo effettuato una gita in Turchia. Però verso la fine della prima settimana è girata una comunicazione scritta dalla direzione della struttura alberghiera presso la quale eravamo alloggiati nella quale si avvertiva i clienti che il nostro tour operator era molto che non li pagava e che quindi loro volevano sospendere il servizio. Grazie all’intervento di un sindaco che era lì in vacanza che ha contattato un senatore in Italia, la situazione di emergenza è rientrata. Tutte le persone che terminavano la vacanza quel fine settimana sarebbero rientrate senza problemi. Anche a noi, circa una trentina, che dovevamo rimanere altri sette giorni, era stato garantito sia il soggiorno spesato sia il volo di rientro.

Il giovedì prima della nostra partenza, il responsabile dell’organizzazione dei voli Todomondo in loco ci ha comunicato che il villaggio turistico chiudeva il sabato anche se noi dovevamo rientrare la domenica e che dovevamo provvedere a prenotare e a pagare il volo di rientro in Italia. Noi e alcuni altri compagni di viaggio abbiamo prenotato tramite internet su una compagnia low cost che ci ha consentito di contenete la spesa, mentre altri che si sono affidati nuovamente a Todomondo hanno dovuto prenotare su un volo charter ad un costo superiore. C’è chi poi una volta andato al parcheggio nel quale aveva lasciato in custodia la macchina presso l’aeroporto di Milano ha avuto problemi causati dal rientro anticipato. Io e mio marito, nonostante avessimo avvertito tramite sms della variazione, abbiamo dovuto attendere quasi un’ora per riavere la nostra macchina. Chissà dov’era!? Mentre un’altra signora con la sua famiglia ha dovuto paradossalmente pagare altri 50 euro per essere tornata un giorno prima!

La situazione attuale è che il sito dell’agenzia è stato oscurato e vi è la sospensione ufficiale dell’attività operativa. È stata accertata una «grave situazione economico-patrimoniale tale da non consentire l'ipotesi di proseguire nell'attività». Si legge ancora: «La società ha incaricato l'amministratore unico di compiere tutti gli atti necessari per richiedere la dichiarazione di insolvenza in proprio». L'assemblea, inoltre, ha confermato l'intenzione di promuovere l'azione di responsabilità nei confronti dell'amministratore delegato Alessandro Scotti e ha deliberato di procedere con un'analoga azione nei confronti di Gianmario Marnati, già sindaco effettivo della società. Nel frattempo, anche il presidente di Confindustria Assotravel, Andrea Giannetti, è intervenuto sulla vicenda, anche se il piccolo tour operatornon era affiliato all’associazione. Certo è che numerosissimi turisti che sono partiti in questo periodo hanno dovuto affrontare diversi disagi, in quanto anche i vari Consolati non sono riusciti a fornire l’assistenza richiesta. Il consiglio era di pagare, che poi tutto sarebbe stato rimborsato. E se qualcuno aveva problemi ad anticipare? Ma siamo poi sicuri che tutti verranno risarciti? Tra l’altro ci sono anche quelli, più sfortunati, che hanno pagato e neanche sono partiti. Viaggiare in tempi di crisi non è facile!

Per chiedere il rimborso consultate il sito del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo.


In bocca al lupo a tutti!


Paola Mara De Maestri


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