Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spettacolo > Notizie e commenti
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Daniele Mutino. La figura del cantastorie in Europa 
Dal mito alla storia e viceversa
13 Agosto 2017
 

Daniele Mutino, antropologo culturale, musicista e cantastorie egli stesso, propone un incontro sulla figura del cantastorie nel corso della storia dell’Occidente; nel suo discorso sarà supportato dalla proiezione di immagini e dall’ascolto di registrazioni d’epoca, oltre che dalla propria stessa esecuzione dal vivo, con la fisarmonica e il cartellone illustrato, di alcuni brani.

 

Parliamone in Biblioteca”

Conferenza/Concerto di Daniele Mutino

domenica 13 agosto 2017 a Colle Sannita (BN)

incontro organizzato dall’Associazione Culturale ‘Colle Sannita’

in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Francesco Flora”

per I Quaderni della Storia cantata

 

In questo incontro Daniele Mutino si propone di illustrare:

  • la forza e le forme con cui la figura del cantastorie si è espressa nel corso della civiltà occidentale, ritagliandosi volta per volta una posizione sempre alternativa rispetto alla storiografia ufficiale;

  • le modalità con cui il cantastorie opera sulla Storia trasformandola in Mito cantato, in epica, e come queste modalità incidano sulla qualità della memoria, fornendole prospettive peculiari;

  • la forza che questa figura può avere ancora oggi per il nostro tempo, se rivalutata adeguatamente. (Red.)

 

 

La figura del cantastorie in Europa

Dal mito alla storia e viceversa

 

Nei primi decenni del XX secolo, i grecisti Parry e Lord studiarono gli interminabili poemi epici, cantati a memoria, dai cantastorie tradizionali dei Balcani, i guslari, scoprendovi fondamentali analogie strutturali con la scrittura dell’Iliade e dell’Odissea, tanto da definire la teoria di un’origine orale dei poemi omerici. Questa nuova teoria ha illuminato non solo la cosiddetta questione omerica, ma in generale tutti gli studi sulla Grecia arcaica, che, da allora, è stata compresa a partire dalla figura dell’aedo, che era una sorta di cantastorie itinerante ed anche un vero e proprio sacerdote della memoria.

La teoria dell’oralità ha consentito poi di comprendere meglio anche la polemica platonica a favore del Logos e contro il Mythos, che definisce la rivoluzione culturale della Grecia classica, in cui vengono stabiliti i parametri di fondo del pensiero occidentale.

Durante il medioevo, con il ritorno prepotente dell’oralità, il rapporto tra Mito e Storia si è espresso di nuovo negli spettacoli dei cantastorie, ed in particolare, oltre che con le storie di santi e briganti, soprattutto con i cicli epici francese e bretone, ovvero con le storie di Re Carlo Magno e i Paladini di Francia, e con quelle di Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda; questi due cicli epici - che, in modo analogo a quanto fatto da Omero, trasformavano in mito fatti storici realmente accaduti - sono stati fondamentali nello sviluppo della cultura europea, penetrandone profondamente le tradizioni popolari, ed hanno giocato un ruolo molto importante anche nella formazione della letteratura in volgare, che ha segnato il passaggio dal medioevo all’umanesimo. Gli echi del mondo epico medioevale, specialmente riguardo alla cultura germanica, hanno avuto un ruolo non marginale anche nel pensiero romantico, e perfino nelle polemiche reazionarie che hanno portato alla formazione del pensiero nazista.

Nella cultura popolare europea, in ogni caso, la figura del cantastorie itinerante di piazza ha avuto costantemente, nei secoli, il proprio valore specifico: in un mondo in cui il popolo era in gran parte analfabeta, il cantastorie aveva la funzione di una sorta di telegiornale orale ambulante, portando di piazza in piazza le notizie di cronaca, trasfigurate attraverso la propria lettura emozionale ed iconica. Tale funzione sociale del cantastorie è rimasta viva e valida in Italia fino al recente dopoguerra, specialmente in Sicilia, estinguendosi verso la fine degli anni sessanta, all’epoca del folk revival, dei dischi e della televisione. In questo passaggio finale, hanno giocato un ruolo particolare le figure antitetiche degli ultimi due grandi cantastorie siciliani, Orazio Strano e Ciccio Busacca, mentre altre due grandi figure hanno saputo trasferire la poetica del cantastorie di strada dentro il mondo dei mass media, attraverso la nuova figura del cantautore: Matteo Salvatore e Domenico Modugno.

Dopodiché la figura del cantastorie è diventata folklore fine a se stesso, senza più una propria funzione sociale. Ma è destinata a rimanere tale?

La Storia cantata astrae gli avvenimenti dal flusso incessante del divenire e, con un decisivo scarto temporale, li rielabora proiettandoli sul piano a-storico del Mito: oggi questo vuol dire che il cantastorie può sottrarsi al continuo, angoscioso e frenetico bombardamento di notizie prodotto dalla comunicazione mass-mediale, per raccontare la drammaticità del nostro tempo con un fondamentale scarto di riflessione e di poesia, al di fuori di ogni urgenza indotta, consegnando la memoria degli avvenimenti di cronaca alle immutabili architetture simboliche del Mito, che forniscono chiavi di comprensione radicate nel tempo e negli archetipi dell’inconscio, inviolabili in quanto custodite dentro gli inviolabili forzieri del nostro mondo onirico. Lo sguardo del cantastorie sul nostro tempo difficile è potenzialmente uno sguardo alternativo, meditato, musicale, delicato, ironico e iconico, che può sicuramente esserci d’aiuto nella comprensione di chi siamo, nel guardare al caos aggressivo del mondo contemporaneo senza farci prendere dall’horror vacui che esso può facilmente generare, ma rimanendo a contatto con la nostra coscienza e con i valori che in essa sono depositati e radicati da tempo immemore.

 

Daniele Mutino


Articoli correlati

  Maria Lanciotti. “La Pantera siamo noi” trent’anni dopo 2
  Maria Lanciotti: Daniele Mutino, Cantastorie per tempi moderni
  Roma oggi: Città chiusa all’arte di strada – 3
  Nemi. BiblioUp Festival, Cultura per tutti i sensi
  Maria Lanciotti: Daniele Mutino, Storia di un cantastorie
  Daniele Mutino. Dal mythos al logos e viceversa
  Daniele Mutino e il tempo che verrà
  Ecce Cuntastorie! Santa Barbara dei fulmini e delle esplosioni
  L'elmo misterioso. Musica e cantastorie
  Maria Lanciotti. “La Pantera siamo noi” trent’anni dopo 1
  Maria Lanciotti. “La Pantera siamo noi” trent’anni dopo 3
  Roma. Trentennale del Movimento studentesco “La Pantera”
  “Devozione e Rivoluzione” nel Cilento con i Musici della Storia Cantata
  Roma oggi: Città chiusa all’arte di strada – 2
  Maria Lanciotti: Daniele Mutino, una fisarmonica itinerante
  Daniele Mutino incanta Velletri
  Daniele Mutino. Siamo tutti giullari
  Daniele Mutino, musicista, cantastorie, antropologo culturale ed etno­mu­si­co­lo­go e le sue esperienze di vita e di lavoro
  Roma oggi: Città chiusa all’arte di strada – 1
  Maria Lanciotti. A Roma la musica fa rumore!
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy