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Un poeta cubano: Rafael Alcides
31 Ottobre 2013
 

RAFAEL ALCIDES

Carta a Ruben

 

Hijo mío,

harina, ternura

de mis ternuras,

ángel más leve que los ángeles:

desde hoy en adelante

eres el exiliado,

el que bajo otros cielos

organiza su cama y su mesa

donde puede,

el que en la alta noche

despierta asustado y presuroso

corre por la mañana

a buscar debajo de la puerta

la posible carta

que por un instante

le devuelva el barrio,

la calle, la casa

por donde pasaba la dicha como un río,

el perro, el gato,

el olor de los almuerzos del domingo,

todo lo bueno y eterno,

lo único eterno,

cuanto quedó perdido

allá atrás, muy lejos

cuando el avión como un pájaro triste

se fue diciendo adiós.

El que deambula y sueña

lejos de la patria, el extraño,

eltolerado -y, a veces,

con suerte, el protegido

al que se le regalan abrigos

y los zapatos que se iban a botar.

Pero nosotros,

nosotros los solos,

los tristes,

los luctuosos,

los que medio muertos

hemos visto partir el avión

Arique

-sin saber si volverá

ni si estaríamos entonces-,

nosotros, esos desventurados

que fuman y envejecen

y consumen barbitúricos,

esperando al cartero,

nosotros, ¿dónde,

adónde,

en qué patria estamos ahora?

¿La patria, lejos de loque se ama…?

¿La patria, donde falta un cubierto a la mesa,

donde siempre sobra una cama…?

Dios y yo y el sinsonte

que cantaba en la ventana

lo sabemos, niño mío, que fuiste a dar tan lejos:

donde se vive entre paredones y cerrojos

también es el exilio, y así,

con anillos de diamantes

o martillo en la mano,

todos los de acá

somos exiliados. Todos.

Los que se fueron

y los que se quedaron.

Y no hay, no hay

palabras en la lengua

ni películas en el mundo

para hacer la acusación:

millones de seres mutilados

intercambiando besos, recuerdos y suspiros

por encima de la mar.

Telefonea,

hijo. Escribe.

Mándame una foto.

 

Rafael Alcides (Barrancas, Cuba, 1933). Escritor, poeta y periodista, comenzó su andadura literaria en la revista Ciclón. El poemario Agradecido como un perro (1983) es quizás la más conocida de sus obras, que consta de una extensa bibliografía. Considerado uno de los más importantes poetas cubanos contemporáneos es, sin embargo, uno de los menos publicados. Desde hace más de veinte años se apartó de la vida cultural cubana por voluntad propia. Desde entonces ningún libro suyo ha sido publicado en la isla.

 

 

 

RAFAEL ALCIDES

Lettera a Ruben

 

Figlio mio,

farina, tenerezza

delle mie tenerezze,

angelo più lieve di tutti gli angeli:

da ora in poi

sei l’esiliato,

colui che sotto altri cieli

organizza il suo letto e la sua tavola

dove può,

colui che a notte fonda

si sveglia spaventato e svelto

corre incontro al domani

a cercare sotto la porta

la possibile lettera

che per un istante

gli restituisca il quartiere,

la strada, la casa

dove scorreva la gioia come un fiume,

il cane, il gatto,

l’odore dei pranzi domenicali,

tutto il buono e l’eterno,

il solo eterno,

ciò che finì per perdersi

dietro di lui, molto lontano

quando l’aereo come un uccello triste

se ne andò dicendo addio.

Colui che vaga e sogna

lontano dalla patria, l’estraneo,

il tollerato - e, a volte,

per fortuna, il favorito

cui si regalano cappotti

e scarpe che si dovrebbero buttare.

Ma noi,

soltanto noi,

tristi,

demoralizzati,

noi che mezzi morti

abbiamo visto partire l’aereo

- senza sapere se tornerà

né se ci saremo ancora -,

noi, gli sventurati

che fumano, invecchiano

e consumano barbiturici,

aspettando il postino,

noi, dove,

dove,

in quale patria ci troviamo adesso?

La patria, lontani da quel che si ama…?

La patria, dove manca un coperto a tavola,

dove sempre avanza un letto…?

Io, Dio, e il passerotto

che cantava alla finestra

sappiamo, ragazzo mio, che sei dovuto andare

[così lontano:

dove si vive tra mura e catenacci

un luogo chiamato esilio, e così,

con anelli di diamanti

o martello in mano,

tutti noi che siamo qua

siamo esiliati. Tutti.

Coloro che se ne sono andati

e quelli che sono rimasti.

E non ci sono, non ci sono

parole nella lingua

né pellicole nel mondo

per formare l’accusa:

milioni di esseri mutilati

che si scambiano baci, ricordi e sospiri

al di sopra del mare.

Telefona,

figlio. Scrivi.

Mandami una foto.

 

Rafael Alcides (Barrancas, Cuba, 1933). Scrittore, poeta e giornalista, ha cominciato la sua carriera letteraria nella rivista Ciclón. La raccolta di poesie Agradecido como un perro (1983) è forse la sua opera più nota, recensita e segnalata da molti critici. Alcides è considerato uno dei più importanti poeti cubani contemporanei, ma è anche uno dei meno pubblicati. Da oltre ventanni si è fatto da parte, allontanandosi volontariamente dalla vita culturale cubana.

 

(Traduzione di Gordiano Lupi)


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